Processo Aemilia: appello conferma primo grado

I giudici della Corte d’Appello di Bologna, a conclusione del processo Aemilia, hanno confermato la sentenza di primo grado dei 60 imputati che hanno scelto il rito abbreviato. L’operazione piĂą imponente contro la criminalitĂ  organizzata, che a gennaio 2015 portò a 117 arresti e oltre 200 indagati, individuando un’associazione di tipo ‘ndranghetistico autonoma, legata alla Cosca Grande Aracri di Cutro, ma con epicentro nel Reggiano. Tra le sentenze confermate ci sono quelle a carico di Nicolino Grande Aracri a sei anni e otto mesi, il capocosca che in questo processo non rispondeva di associazione mafiosa. Dimezzata la pena per l’imprenditore Giuseppe Giglio, da 12 a 6 anni, è il risultato del riconoscimento dell’attenuante per la collaborazione di giustizia. Nicolino Sarcone (15 anni), Alfonso Diletto (14 anni e due mesi), Antonio Silipo (14 anni), Romolo Villirillo (12 anni e due mesi), Francesco Lamanna (12 anni), Antonio Gualtieri (12 anni) . Conferma anche per le condanne della fiscalista bolognese Roberta Tattini (otto anni e otto mesi), i poliziotti Domenico Mesiano e Antonio Cianflone (otto anni e sei mesi), il giornalista Marco Gibertini (nove anni e quattro mesi), l’ex capo ufficio tecnico del Comune di Finale Emilia Giulio Gerrini (due anni e quattro mesi) I giudici hanno invece condannato Michele Colacino, assolto in primo grado, a quattro anni e otto mesi: sia lui che Pagliani sono stati interdetti dai pubblici uffici per cinque anni e gli è stato applicato un anno di libertĂ  vigilata, a pena espiata; altre posizioni hanno subito lievi modifiche, mentre sono stati assolti Vincenzo Spagnolo (aveva una condanna ad un anno e otto mesi) e Alfonso Patricelli (un anno e quattro). Conferma anche per i risarcimenti alle parti civili, liquidati in primo grado per oltre due milioni di euro a Regione Emilia Romagna (600mila euro), Comune e Provincia di Reggio Emilia, comuni reggiani di Gualtieri, Bibbiano, Reggiolo, Montecchio, Brescello, poi Cgil, Cisl, Uil, Libera, Aser e Ordine dei giornalisti Emilia-Romagna.

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