“Sconcertato e senza parole”: sindaco dell’accoglienza commenta avviso di garanzia

“Sono sconcertato e senza parole, ma per certi versi mi viene quasi da ridere perché non ho nessun bene nascosto. Allora ben vengano i controlli su di me e che siano il più approfonditi possibili”. Così il sindaco di Riace Domenico Lucano, commenta l’avviso di garanzia ricevuto dalla Procura di Locri nell’ambito di una inchiesta sulla gestione del sistema di accoglienza nel suo Paese. Un’inchiesta iniziata nel gennaio scorso dopo una relazione della Prefettura di Reggio Calabria e per la quale adesso la Procura ha chiesto la proroga.L’inchiesta, spiega poi il sindaco, mira a chiarire i rapporti del Comune con le associazioni che si occupano dell’accoglienza. “Vogliono verificare – dice Lucano – la rendicontazione degli ultimi due anni sugli aspetti gestionali. Per me possono fare tutti i controlli che vogliono. Anzi, li invito io a farli il più scrupolosi possibile. Non ho soldi e non ho proprietà. Ho un conto corrente con poche centinaia di euro su cui mi viene versata l’indennità. Mio padre, insegnante in pensione, ogni mese dà qualcosa a me e mio fratello. Mio figlio lavora a Roma come ingegnere informatico ed a Roma vive anche una mia figlia. L’altra vive a Siena con la madre. Se vogliono fare i controlli non c’è nessun problema. Il fatto è che vedo una sorta di insistenza. Alla relazione della Prefettura avevamo fatto delle controdeduzioni, che non sono state considerate, evidenziando anche che alcuni punti riguardavano più che altro le criticità del sistema di accoglienza italiano cui abbiamo cercato di sopperire proprio con i percorsi lavoro”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *