C’è grande attesa per il referendum di domenica con il quale i cittadini di Rossano e Corigliano Calabro, in Provincia di Cosenza, saranno chiamati ad esprimersi per la fusione dei due comuni. Il sindaco di Rossano ha scritto ai suoi concittadini per ribadire il SÌ alla fusione. LETTERA APERTA SINDACO DI ROSSANO MASCARO – TESTO INTEGRALE Carissimi Concittadini, il giorno del Referendum è arrivato. DOMENICA 22 OTTOBRE ognuno di voi, con il voto, avrà la possibilità di incidere su di una scelta importantissima per la vita delle comunità di ROSSANO e di CORIGLIANO, per il futuro dei nostri figli, per lo sviluppo del territorio, per coltivare una speranza. Sapete che il Consiglio Comunale, il luogo della vostra rappresentanza, per ben due volte e sempre all’unanimità, si è espresso favorevolmente alla fusione dei due Comuni. HA DETTO SÌ. E ricorderete che presentandomi al vostro giudizio – nel programma elettorale – ho definito la FUSIONE come la madre di tutte le questioni, da portare a conclusione ad ogni costo. E su questo ho fin qui speso il massimo del mio impegno. Un atteggiamento l’immagine di una città viva, che non si rassegna e che vuole lottare per riprendersi il suo futuro. Si è riscoperto il protagonismo dal basso, quello popolare. Questo è già di per sè un successo coerente che si è riflesso nella cittadinanza, con l’attivismo delle persone, in forma singola ed associata. Il fervore delle discussioni, di quelle organizzate e di quelle spontanee in ogni angolo di strada, ci ha regalato Autorevoli commentatori, anche sulla stampa nazionale, hanno riconosciuto che da qui, con questa iniziativa, è stata impartita una lezione di Politica, quella vera. Sono orgoglioso di essere il Sindaco di questa Città e di voi tutti cittadini, comunque la pensiate. Perciò il mio appello è di andare a votare, di impugnare la matita e riporre nell’urna un voto positivo, di cambiamento, di novità, quasi rivoluzionario. È il momento del coraggio. Che DOMENICA 22 OTTOBRE sia una festa di partecipazione e democrazia. BUON VOTO A TUTTI. Questa sera alle ore 20.00 nella cittadina si terrà un incontro-dibattito in piazza cui seguirà un momento di festa. Di diverso avviso il primo cittadino di Corigliano Calabro Giuseppe Geraci che ha scritto ai suoi cittadini per invitarli a dire no ad una proposta di fusione fatta male. LETTERA APERTA SINDACO DI CORIGLIANO GERACI – TESTO INTEGRALE L’appuntamento referendario del 22 ottobre mi impone di rappresentare alla mia cittadinanza alcune idee sulla fusione in atto. Sento il dovere di parteciparvi il mio “testamento” di (quasi) fine mandato. Innanzitutto vi porgo tutte le mie scuse per non aver a suo tempo adempiuto alle necessarie analisi, propedeutiche alla scelta di condividere la fusione. Oggi faccio ciò che mi tocca fare: “darmi torto”. Per aver contribuito alle scelte di ieri senza la certezza dell’esistenza delle precondizioni perché si desse inizio alle danze. Sono in molti a paragonare, genericamente, la fusione ad un matrimonio. Io non sono d’accordo, perché mentre nel secondo a prevalere sono gli affetti e le passioni da condividere, nella fusione di due comuni a dominare devono essere le ragioni collettive. Nel matrimonio ci si può dividere mentre ad una fusione sbagliata corrisponde il disastro! Fusione vuol dire fare, in due o più, meglio di quanto si faccia da soli. Ebbene, io non ho affatto la certezza che dalla fusione in atto si pervenga ad un tale risultato. Tutt’altro. Ho timore che si vada incontro al peggio in relazione a ciò che, con tanti sacrifici, siamo riusciti a fare per il Comune di Corigliano a partire dal fatidico 2013, nel quale c’era poco di cui vantarsi e pochissimo sul quale puntare. Fusione vuol dire altro. Soprattutto generare un soggetto istituzionale nuovo, capace di dare sviluppo, progresso, benessere e occupazione. Ma non sul piano teorico e su quello della promessa millantata, cui si fa oggi troppo frequentemente ricorso, bensì fondata sui progetti che oggi non ci sono, perché non siamo riusciti a farli, ad elaborarli e a condividerli nel massimo della partecipazione possibile. Insomma, ci siamo lasciati trascinare da un’idea vuota di contenuti, oggi venduta dai mercanti, fuori e dentro il tempio, da soggetti associativi sedicenti, che con la buona politica nulla hanno a che fare, in gran parte estranei alla raccolta del consenso civico di cui non hanno mai goduto. Tutto questo ci ha distratto da cose ben più importanti, prima fra tutte, di rivendicare il godimento delle migliori occasioni poste in essere dal legislatore, delle quali la ZES (Zona Economica Speciale) rappresenta oggi la punta del diamante delle opportunità. Se noi avessimo avuto l’intelligenza politica di pensare ad esse, piuttosto che litigare su una fusione immotivata, avremmo fatto molto di più di quanto prodotto. La costruzione del futuro passa per le grandi dimensioni geo – demografiche ma soprattutto dalla realizzazione di una filiera interattiva dei presidi e delle ricchezze che i territori posseggono. Più porti, più strade, più ferrovie, più archeologia, più produttività sono gli ingredienti sui quali si fonda il migliore futuro. Fare altrimenti significa vendere per nuovo un inutile usato. Quindi non fusioni fatte male bensì aggregazioni motivate all’insegna della obiettività tecnico – politica! Ecco la esigenza di votare NO per rinviare il progetto aggregativo, che veda anche Sibari a lavorare per la rinascita ed essere così puntuali nell’appuntamento con il successo. A tutti Voi la mia stima e il mio affetto.