POLEMICHE PER LO STATO SOCIALE A BOLOGNA

La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Comune di Bologna ha negato i permessi per il concerto che Lo Stato Sociale avrebbe dovuto tenere in Piazza Maggiore il prossimo 12 luglio. Il soprintendente Andrea Capelli ha così commentato: “Esiste un protocollo delle Soprintendenze che dice che nelle piazze storiche si fanno iniziative istituzionali o di alto valore culturale. Chi sono questi dello Stato Sociale? Io non li ho mai sentiti. Non sono mica Gianni Morandi, o Lucio Dalla, o Vasco Rossi, o Nek. Arrivo fino a Nek, che è di Sassuolo… Abbiamo ritenuto che questo concerto non avesse i requisiti. Ma chi sono?”. La band si sarebbe esibita gratuitamente, raccogliendo un invito lanciato sui social dall’assessore alla Cultura Matteo Lepore in seguito al successo di “Una vita in vacanza” al Festival di Sanremo 2018. All’evento, avrebbero partecipato anche i bambini del piccolo coro dell’Antoniano dello Zecchino D’Oro, come accadde nella quinta serata del Festival. Il sindaco Virginio Merola ha annunciato che se l’evento dovesse essere effettivamente annullato, verrà studiato sicuramente un modo per affrontare la faccenda tramite avvocati. Inoltre, ha specificato che non spetta certamente alla Soprintendenza decidere chi frequenta la piazza, né come, definendo le prescrizioni di Capelli inaccettabili. Uno dei componenti della band, Alberto Guidetti, ha commentato così la vicenda: “Sicuramente non siamo all’altezza di mostri sacri come Lucio Dalla o i Clash, che hanno suonato in Piazza Maggiore, ma non facciamo male a nessuno. Anche se a qualcuno diamo fastidio. Sentirsi dire che il tuo valore culturale è inadeguato può mettere in crisi anche il tuo lavoro. […] Siamo basiti”. Il comune ha dieci giorni di tempo per le controdeduzioni.