Trebisacce. Operazione “Fiamme del tavoliere”: smantellato gruppo di estorsori, c’è anche un minore

I carabinieri hanno smantellato un gruppo criminale responsabile di una serie di estorsioni sui territori di Trebisacce e Cassano allo Jonio, nel cosentino. L’operazione è stata denominata “Fiamme del tavoliere”. L’ideatore del gruppo è Giuseppe Lo Fiego, pregiudicato, arrestato insieme ad altre quattro persone: in carcere con lui è finito Federico Salmena; un 35enne è stato posto ai domiciliari, una donna settantenne è stata sottoposta all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria mentre un ragazzo di 17 anni sarà collocato in una comunità come disposto dal Tribunale per i minorenni di Catanzaro. Le indagini sono partite a dicembre dopo la denuncia di un commerciante di Trebisacce. Attraverso una rete di fidati complici ed, in particolare, della “manodopera” criminale del minorenne, Lo Fiego poneva in essere ritorsioni di varia natura a chi rifiutava la sua protezione, dagli incendi ai furti in appartamento. Nell’ambito degli approfondimenti investigativi è emerso che Lo Fiego pretendeva di imporsi quale “protettore” di diversi commercianti nel comune di Trebisacce. In particolare in una circostanza si rivolgeva ad una delle vittime affermando che “se qualcuno si presenta a chiederti qualcosa, digli che questa è zona di zio Peppe” o ancora chiedendo espressamente “un gesto di beneficienza per i carcerati”. In caso di tentativi di ribellione da parte delle vittime alle sue richieste, LO FIEGO, attraverso una rete di fidati complici ed, in particolare, della “manodopera” criminale di un ragazzo 17enne, poneva in essere ritorsioni di varia natura, creando un clima di terrore e sopraffazione in quel territorio mediante la consumazione di incendi ed altri reati. Come documentato nel corso dell’indagine, proprio il minore, nel rivolgersi ad una delle vittime, vantava amicizie con pregiudicati di spessore, dicendo “io ho amici che hanno i mitra e vi faccio a pezzettini” e, nel fare riferimento a Lo Fiego e agli altri complici, in un’altra occasione affermava che “a Trebisacce comandano loro”. Due degli arrestati inoltre, si sono resi responsabili di diversi episodi di spaccio di droga a tossicodipendenti del luogo. Le operazioni condotte dai militari si sono svolte sempre con il costante coordinamento congiunto da parte della Procura della Repubblica di Castrovillari e della Procura dei Minorenni di Catanzaro.

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