Coronavirus. Fase2 a Catanzaro

Riapertura nel segno dell’incertezza per il futuro a Catanzaro e non per tutti. Molti i negozi aperti, ma alcuni hanno preferito tenere ancora abbassate le serrande, visto anche il poco tempo – le linee guida sono state rese note solo ieri sera – per mettersi a posto. Al centro dell’attenzione, soprattutto parrucchieri e bar. In un salone del centro, le fasce bianche e rosse delimitano le postazioni off limit, mentre il titolare attende le prime clienti con indosso il camice monouso, maschera e guanti. Dopo oltre 2 mesi, anche i banconi dei banchi sono tornati ad essere frequentati dai clienti per un caffè “vecchio stile”. Ma i dubbi tra i commercianti restano. “Se non avremo accesso al credito – dice Marisa Costa titolare di un negozio di abbigliamento del centro – molti di noi finiranno nelle mani degli usurai. In questi mesi di lockdown i costi li abbiamo avuti ugualmente. Gli ultimi decreti governativi e regionali non sono ancora stati pubblicati. La volontà non ci manca ma ci serve aiuto”. Un altro problema è quello dei ritardi nei pagamenti dei 600 euro e della cassa integrazione. “La mia dipendente – dice ancora la commerciante – solo pochi giorni fa ha avuto la prima parte della cassa integrazione. Se non ci sono soldi chi verrà a comprare?”. Una richiesta, quella dell’accesso al credito, ripetuta come un mantra da tutti i commercianti catanzaresi, a prescindere dal settore di competenza. Oggi, dopo oltre due mesi, anche a Catanzaro i primi fedeli sono tornati in chiesa. Sui banchi dei cartelli indicano gli spazi da lasciare liberi per permettere di osservare il distanziamento, ma le limitazioni non sono state comunque tali da impedire il ritorno dei fedeli che, di prima mattina, hanno anche potuto assistere alla messa. E mentre le attività commerciali tornano timidamente a tirare su le serrande, nel settore balneare ancora tutto è fermo. Le linee guida – meno restrittive di quelle originarie dell’Inail – autorizzano la riapertura dal 20 maggio, ma le spiagge del litorale ionico catanzarese sono ancora spoglie. Di ombrelloni e lettini neanche l’ombra, ma i titolari degli stabilimenti si dicono pronti a ripartire, fiduciosi di poter allestire le spiagge al meglio in vista della stagione estiva. Ripartenza col freno a mano tirato per gli stabilimenti balneari del quartiere Lido di Catanzaro. Nonostante le linee guida sulla ripartenza autorizzino l’apertura a partire dal 20 maggio, la spiaggia della frazione marinara del capoluogo è ancora come la si vede d’inverno. I titolari delle licenze dei cosiddetti “lidi della Marina” non hanno ancora accennato a montare le strutture anche per avere preso nota delle linee guida solo nella serata di ieri. Già dalle prossime ore, comunque, è prevedibili l’avvio dei lavori per l’allestimento di ombrelloni e sdraio secondo le nuove norme sul distanziamento. Riaperte invece le altre attività: bar, pasticcerie, abbigliamento, calzature e gioiellerie hanno ripreso la loro attività. Pochi, comunque, i clienti e in molti casi si entra uno alla volta. Alla cassa la distanza è indicata sul pavimento: un metro e mezzo tra i clienti in fila e un metro tra il cliente e il cassiere. Tra i bar non tutti hanno riaperto a causa della ristrettezza dei locali.

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