Gratteri: “Processo Rinascita-Scott fuori dalla Calabria sarebbe sconfitta dello Stato”

“Non è possibile che in Calabria non ci sia un’aula bunker o un tribunale che possa ospitare il processo a seguito della maxi inchiesta sulla ‘ndrangheta denominata ‘Rinascita Scott’, si tratta di 475 imputati e oltre 400 avvocati. Nelle ultime ore si sta cercando una soluzione, ma è da più di un anno che la stiamo chiedendo. Il processo potrebbe forse svolgersi a Palermo, Napoli o Roma: in tal caso sceglieremmo Roma, ma sarebbe una grande sconfitta per lo Stato. Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che un processo di mafia non si celebra nel territorio del commesso reato”. Così il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ascoltato in commissione antimafia, che spiega: “quando si tratta di processi di mafia è importante il messaggio. Fare quel processo fuori dalla regione, dal punto di vista del messaggio, sarebbe devastante”. “Siamo arrivati all’ultimo momento e speriamo di trovare una soluzione, visto che il processo parte a luglio. Purtroppo – ha aggiunto Gratteri – era stata sottovalutata la cosa ed era mancato l’impegno da parte dello staff del ministro Bonafede. Ora il ministero ha convocato la Protezione Civile, pare che sia disponibile a montare una tenda al carcere Catanzaro. Noi siamo per fare l’udienza preliminare in una tensostruttura. Nelle scorse settimane il sindaco di Catanzaro ha messo a disposizione strutture: la soluzione ideale sarebbe in un campo di calcio vicino al Tribunale dei minori. Lì potrebbe costruire un’aula bunker definitiva per tutto il distretto di Catanzaro”.

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