Migranti. Nuovo sbarco nella Locride, Spirlì firma protocollo per la tendopoli

Mentre a Roccella Jonica sono arrivati 50 migranti iracheni e iraniani salvati a largo delle coste della Locride facendo segnare lo sbarco numero 33 degli ultimi tre mesi, il presidente della Regione Calabria Nino Spirlì ed il Capo Dipartimento delle libertà civili e l’immigrazione prefetto Michele di Bari hanno firmato un protocollo d’intesa per il superamento della marginalità sociale e delle situazioni di degrado dei migranti presenti nella tendopoli di San Ferdinando e delle altre aree della Piana di Gioia Tauro.

Il documento è stato sottoscritto nella Prefettura a Reggio Calabria. Si propone, in particolare, di affrontare le problematiche connesse all’ospitalità dei migranti, smantellando definitivamente la tendopoli ma anche ripristinare la piena legalità del mercato del lavoro contro ogni forma di caporalato e sfruttamento lavorativo. All’incontro hanno partecipato anche i prefetti delle altre province calabresi.

Il Protocollo, fortemente voluto dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – é detto in un comunicato della Prefettura – si propone, in particolare, di affrontare in modo sinergico, con una politica attiva d’intervento, le principali criticità del fenomeno: da un lato, le problematiche connesse alla sistemazione alloggiativa ed all’ospitalità in genere dei migranti e, dall’altro, il ripristino di condizioni di piena legalità in un mercato del lavoro connotato, con la presenza di pericolose consorterie criminali, dal caporalato e dallo sfruttamento lavorativo.

Tra gli obiettivi operativi di rilevo si evidenziano, oltre alla bonifica e alla riqualificazione dei siti interessati dagli attuali insediamenti abusivi, la realizzazione, in aree individuate dai comuni, di uno o più centri residenziali, le Foresterie, debitamente attrezzati di tutti i servizi per l’accoglienza dei lavoratori stagionali regolari; un sistema di accoglienza diffusa per i lavoratori stabilmente presenti nel territorio; strutture di accoglienza, anche mobili, da mettere a disposizione dei datori di lavoro, previa stipula di apposite convenzioni e azioni di accompagnamento sociale globale all’abitare al fine di facilitare i rapporti di convivenza tra persone di diverse culture, sostenendo il processo di integrazione sociale degli immigrati.

Allo scopo di monitorare lo stato di avanzamento dell’iniziativa, nonché di esaminare eventuali criticità ed individuare opportune soluzioni, è prevista l’istituzione nella Prefettura di Reggio Calabria di una ‘cabina di regia’ aperta alla partecipazione delle forze dell’ordine, della Direzione territoriale del lavoro, degli enti previdenziali, dell’Azienda sanitaria provinciale, delle parti sociali e del Terzo settore“.

È un protocollo d’intesa che, finalmente, detta regole precise – afferma Spirlì. Da questo momento i vari enti e le istituzioni sapranno perfettamente come fare per regolamentare non solo la presenza dei migranti sul territorio calabrese, ma anche per passare alla fase di smantellamento della tendopoli di San Ferdinando e degli accampamenti spontanei che sono presenti nei comuni di Rosarno e Taurianova.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE SPIRLÌ

La necessità oggi – aggiunge Spirlì – è quella di garantire un adeguato trattamento per ciascuno dei tanti migranti regolari che vivono in Calabria. Da adesso in poi ogni ente sa cosa deve e può fare.

Tutte le istituzioni interessate hanno contribuito, rinunciando a qualcosa e proponendo qualcos’altro, alla stipula di quest’accordo importantissimo, che da oggi diviene regola comune in una materia ostica ma che, alla fine, può diventare di facile gestione quando ci si viene incontro.

Inutile nascondere che ci sono tante anime politiche anche all’interno del Tavolo convocato stamattina, ma per il bene non solo della comunità e dei migranti stessi, ma soprattutto della Calabria e dei calabresi, ognuno ha saputo trovare il giusto compromesso“.

 

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