Reggio Calabria. Primo giorno di audizioni della Commissione antimafia

Noi veniamo a Reggio dopo essere stati a Catanzaro, a Vibo, a Cosenza e a Crotone. Questa รจ la fase conclusiva di una visita ispettiva che ingloba l’intera Regione Calabria“. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra durante il primo punto stampa organizzato a margine delle audizioni che si stanno tenendo in prefettura a Reggio Calabria e che fino a domani coinvolgeranno i rappresentanti istituzionali e giudiziari della provincia.

La ‘Ndrangheta – ha spiegato Morra – si sa che รจ l’organizzazione criminale di stampo mafioso piรน importante del Paese, d’Europa e, finanziariamente, tra le piรน importanti del mondo pertanto era necessario venire qui il piรน presto possibile.

Qui c’รจ la casa madre della ‘Ndrangheta, qui c’รจ il Crimine, quindi ci stiamo confrontando con le istituzioni che sono impegnate a combattere sul territorio la ‘Ndrangheta nella speranza che anche la societร  civile e le comunitร  che insistono nella provincia di Reggio di Reggio Calabria prendano coscienza che o si combatte o si sarร  sconfitti.

Questa รจ una realtร , il reddito pro capite รจ tra i piรน bassi d’Europa ma dove c’รจ una concentrazione di ricchezza finanziaria inimmaginabile. Evidentemente c’รจ un rapporto inversamente proporzionale fra la ricchezza distribuita tra i cittadini e la ricchezza concentrata nelle mani della criminalitร  organizzata. Oggi รจ emerso un quadro, dal punto di vista delle operazioni, molto ricco e molto fitto.

Un quadro che ha dimostrato come i calabresi dovrebbero prendere coscienza della necessitร  di combattere la ‘Ndrangheta. Faccio riferimento per esempio all’operazione ‘Mala pigna’ che ha dimostrato come il nostro territorio venga considerato una discarica per seppellire materiali inquietanti che provengono da altri circuiti produttivi e che qui vengono interrati come se nulla contasse la salute dei calabresi”. “Il quadro – ha concluso Morra – รจ molto preoccupante.

Qui c’รจ un’emergenza che troppe volte lo Stato ha sottovalutato. Pertanto dopo decenni di dimenticanze, mi verrebbe da pensare volute, allora ci si scopre con un arretrato importante non tanto in termini di fascicoli o procedimenti quanto di attivitร  di indagine da promuovere. Questo รจ un territorio che per decenni รจ stato abbandonato al controllo da parte della criminalitร  organizzata ‘ndranghetista. Evidentemente qui lo Stato รจ rappresentato dalle strutture di ‘ndrangheta“.

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