La Corte di Cassazione ha ordinato l’immediata scarcerazione di uno degli indagati tratti in arresto lo scorso gennaio nella operazione “Olimpo” condotta della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro che lo scorso gennaio ha “colpito” una vasta organizzazione criminale operante tra Parma, Malta, Romania e Ricadi, in provincia di Vibo Valentia, ritenuta un centro di smistamento e di riciclaggio dei mezzi rubati. Nell’inchiesta sono indagate 78 persone. L’imprenditore è titolare di una società operante nel settore dei trasporti e dello stoccaggio dei rifiuti.
I giudici di piazza Cavour hanno accolto il ricorso presentato dal legale dell’uomo e dichiarato non valida l’ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro e l’ordinanza di custodia cautelare adottata dal Giudice per le Indagini Preliminari distrettuale. I magistrati hanno ritenuto che non fosse necessario instaurare un nuovo giudizio dinnanzi ai giudici calabresi e per l’effetto è stata disposta l’immediata scarcerazione dell’uomo.
L’imprenditore, titolare di una società operante nel settore dei trasporti e dello stoccaggio dei rifiuti, è accusato di fare parte dell’associazione a delinquere operante dal 2018, secondo gli inquirenti ancora operativa, “colpita” dall’operazione condotta dalla DDA che portò all’arresto di 56 persone ed al sequestro di beni per circa 250 milioni di euro nel settore turistico-alberghiero di Vibo Valentia.
Gli indagati sono accusati di reati quali associazione a delinquere, riciclaggio, ricettazione, violazione di norme tributarie ed altro.