A Roccabernarda in Provincia di Crotone, i Carabinieri e il personale della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Catanzaro hanno arrestato tre persone, tra i quali il reggente del sodalizio di ‘ndrangheta attivo a Roccabernarda e nei Comuni limitrofi, condannato in via definitiva per associazione mafiosa e attualmente detenuto.
Agli arrestati sono contestati i reati di estorsione, danneggiamento e turbata libertà nella scelta del contraente, aggravati dal “metodo mafioso”.
Sequestrati conti correnti e denaro contante per oltre 157 mila euro ad uno degli indagati, titolare di una ditta di lavori elettrici del luogo.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro rappresentano il prosieguo dell’operazione denominata “TRIGARIUM” del luglio 2018 che hanno permesso di documentare affidamenti da parte del Comune, dal 2009 al 2017, di 101 appalti per la realizzazione dei lavori elettrici del valore complessivo di oltre 172 mila euro a una ditta del luogo, riconducibile a un soggetto appartenente al sodalizio criminale, che aveva sostanzialmente ottenuto il monopolio degli interventi manutentivi;
‒ danneggiamenti aggravati nei confronti di alcuni privati cittadini, che avevano scelto delle altre società per l’esecuzione di alcuni lavori elettrici, come un docente di Santa Severina, il quale, a causa del diniego del pagamento del “pizzo” al capo Cosca per la costruzione di un oleificio, nel settembre del 2019, è stato vittima del taglio a scopo intimidatorio di 103 piante di ulivo;
‒ l’incendio doloso, verificatosi nell’aprile del 2015, di un furgone, intestato a una ditta individuale di Roccabernarda, operante nel settore dei lavori elettrici, e finalizzato a indurre il suo titolare a non partecipare alle gare per l’acquisizione di “commesse pubbliche” o ad accettare dei lavori dai privati.
