Si è concluso con un rinvio l’incontro di oggi alla Cittadella regionale tra il presidente della Regione Roberto Occhiuto, affiancato dall’assessore regionale al lavoro Giovanni Calabrese e dal direttore generale del Dipartimento Lavoro Roberto Cosentino, e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Usb.
Scopo del vertice era tentare di definire possibili strategie per le vertenze che riguardano i circa 5 mila lavoratori tra tirocinanti da anni utilizzati in enti e istituzioni e addetti ai call center alle dipendenze dell’Abramo Customer Care.
Per quanto concerne i tirocinanti si è deciso di rivedersi entro la prima metà di gennaio in un tavolo da attivare in Prefettura a Catanzaro alla presenza dei parlamentari eletti in regione e dei rappresentanti dell’Associazione dei comuni.
Per i lavoratori dell’Abramo CC che, anche grazie all’intervento del governatore calabrese, sono riusciti ad ottenere una proroga di tre mesi dei contratti, si è concordato di lavorare per l’apertura di un tavolo di crisi in seno al Ministero dello Sviluppo economico per chiamare in causa oltre che il governo nazionale anche la Tim la cui interruzione delle commesse ha portato l’azienda ad annunciare la cassa integrazione a zero ore per poco meno di 500 persone, poi sospesa.
COMUNICATO CONGIUNTO SEGRETERIE REGIONALI DI NIDIL-CGIL, FELSA-CISL, UILTEMP E USB SULLA QUESTIONE DEI TIS
“Nell’introduzione del presidente della Regione Calabria è emersa la volontà di chiudere in tempi brevi anche questo bacino di precariato con delle azioni sinergiche insieme ai sindacati al fine di individuare un unico percorso che sia risolutivo. Come parte sindacale, prendendo atto della volontà da parte della politica regionale calabrese di mettere fine alla vicenda che caratterizza questi lavoratori, abbiamo sottolineato che il percorso da intraprendere per far sì che nessun lavoratore sia escluso, debba essere quello di proseguire a step; innanzitutto procedendo alla riformulazione dell’emendamento approvato a luglio ed esteso a tutti i tirocinanti nei giorni scorsi (inattuabile per le regole costituzionali per circa il 90 per cento dei comuni calabresi), iniziando con un percorso di contrattualizzazione a tempo determinato per 18 mesi, come è già avvenuto per i loro colleghi ministeriali, per poi puntare ad una loro definitiva stabilizzazione. Abbiamo altresì chiesto che ci sia una copertura economica importante affinché si dia la possibilità a tutti di continuare a percepire uno stipendio almeno pari a 18 ore settimanali e la Regione si è dimostrata disponibile a chiedere al Governo che una parte della cifra necessaria (circa 60 milioni di euro) sia messa a disposizione dal bilancio regionale. Si è quindi convenuto che nei prossimi giorni si aprirà un tavolo di discussione e di confronto dove potrà essere formulato lo stesso emendamento che sarà poi sottoposto ai parlamentari calabresi, al fine di essere presentato e votato entro la scadenza del decreto milleproroghe prevista per fine gennaio“.