LIBERI DI SCEGLIERE. DON CIOTTI A REGGIO CALABRIA: “TRASFORMARE PROTOCOLLO IN LEGGE”

E’ stato rinnovato all’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria il protocollo “Liberi di scegliere”, fortemente voluto dall’ex presidente del Tribunale dei minori di Reggio Calabria Roberto Di Bella che consente ai minori ed ai familiari di allontanarsi dalle loro famiglie mafiose.

Presenti, tra gli altri, il presidente del Tribunale dei minori di Reggio Calabria Marcello D’Amico, il procuratore capo presso lo stesso Tribunale dei minori Roberto Di Palma e il Procuratore Giovanni Bombardieri. Oltre agli uffici di Reggio Calabria e Catania si sono aggiunti quelli di Napoli e Palermo, e nuove associazioni che saranno coordinate da Libera contro le mafie.

La proposta è di trasformare il protocollo in legge ha spiegato il presidente di Libera Don Luigi Ciotti.

E’ fondamentale che non ci si fermi al protocollo – ha detto. Abbiamo bisogno di un sistema, una cosa semplicissima, un articolo di legge. Bisogna dare tanta attenzione ai ragazzi e anche alle donne che si stanno ribellando, che non vogliono fare crescere i loro figli in un contesto mafioso, con questo maschilismo e queste forme di violenza. Non è solo il protocollo, ma la richiesta che ci sia un meccanismo legislativo che tenga conto di queste persone che sono cresciute in un contesto mafioso e chiedono una mano per ricostruire una dimensione della vita.

Bisogna che ci sia questo aspetto legislativo, è questo che stiamo chiedendo, creare le condizioni di sicurezza per queste donne. Bisogna che la politica faccia in fretta, è una cosa urgente, ci sono tante donne che rischiano”.

E’ un’iniziativa importante, lo Stato non chiede nulla in cambio, come accade per i collaboratori di giustizia, ma può essere data la possibilità alle madri o ai minori che si trovano coinvolti in contesti di ‘ndrangheta di uscirne, di non ripetere le gesta di padri e nonni finendo in carcere o dinamiche che possono essere fatali, ha spiegato il procuratore della Dda di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri”.

Sono stati allargati i confini di applicazione di questo protocollo, che è importantissimo. Le procure che hanno aderito sono quelle dove questo fenomeno si sente maggiormente, ma non dimentichiamo che sarebbe un grosso errore pensare che la mafia sia radicato soltanto nel Meridione. Le indagini – ha affermato il procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria Roberto Di Palma – dimostrano in maniera matematica che ormai in tutta Italia si è radicato il fenomeno della criminalità organizzata. Ci auguriamo che questo protocollo possa diventare una legge perché possa essere applicata in quei territori dove forse c’è una sensibilità diversa, ma dove la presenza della criminalità organizzata è certa”.

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