Il leader di Azione Carlo Calenda ed Elena Bonetti hanno incontrato a Vibo Valentia i candidati della Calabria alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno: Ramona Angela Calafiore, Francesco De Nisi e Stefania Postorivo.
EUROPA
“Noi – ha sottolineato Calenda – nel Parlamento europeo siamo 25esimi su 27 in termini di influenza, cioè di potere, mentre siamo terzi in Europa in termini di Pil. Ecco, io credo che il meccanismo con cui si decidono le cose del Parlamento europeo è molto tecnico, vale a dire se si parla di ambiente, di energia, di difesa comune bisogna avere qualcuno che conosca bene la materia. Come Azione stiamo costruendo una lista che abbia il più possibile persone capaci tecnicamente.
Poi, cosa vogliamo dall’Europa? Noi vogliamo un’Europa che da condominio litigioso diventi una grande potenza il che vuol dire ad esempio difesa comune, che abbia un pilastro sociale importante. Penso sia stata una follia che i 5 Stelle e la destra non abbiano preso il Mes sanitario perché erano 38 miliardi di euro da destinare alla sanità e che avrebbero consentito di assumere medici e infermieri a differenza del Pnrr. Quindi, vogliamo riaprire quel discorso, e vogliamo una politica industriale comune europea perché altrimenti l’Italia ha meno soldi degli altri, quindi i tedeschi aiutano più di noi le loro imprese e lo stesso i francesi. Noi non possiamo rimanere indietro, dobbiamo avere una politica che sia unitaria, e che da questo punto di vista, sia anche equa e sia allo stesso livello per tutti. Più forte è l’Europa comune meno noi siamo diciamo deboli rispetto agli altri Stati.
Il punto, per noi non è mai stato superare il 4% ma costruire una forza che sia grande abbastanza per imporre la fine di questo scontro perenne sul nulla, e per farlo dobbiamo avere abbastanza voti per poter dire a destra e sinistra di fermarsi e fare alcune come insieme per il Paese, come avviene ad esempio in Germania dove si siedono ad un tavolo e ragionano sulle cose importanti. E per far ciò bisogna votare Azione perché altrimenti è un continuo ripetersi di quanto sta accadendo da tempo“.
PONTE SULLO STRETTO
“Io non sono in disaccordo, in linea di principio, con alcuna opera pubblica che generi occupazione ma prima di fare il ponte bisogna fare le strade, altrimenti diventa una presa in giro – ha detto il leader di Azione. Voi avete un budget sulle infrastrutture non speso. E diventa talmente una presa in giro che in questa regione qualcuno possa avere avuto per l’anticamera del cervello di votare uno che ha detto che fanno i meridionali fanno schifo. Io vorrei capire come fa uno che vive in Calabria a votare Matteo Salvini, me lo dovete spiegare. Siamo ancora qui a sentire questa persona che non ha mai lavorato un giorno in vita sua, che andava in mutande col mojito che ci racconta che fa un ponte. Matteo Salvini, in un Paese normale, avrebbe qualcuno che si prende cura di lui e non farebbe politica“.
FINANZIEMENTI AI PARTITI
“Azione non prende soldi da concessionari pubblici, da chi fa appalti pubblici, da chi prende incentivi pubblici diretti perché ritengo che il partito non può prendere soldi, legalmente intendo, da chi poi dipende dal tuo giudizio perché è chiaro che si costruisce un’influenza. Questo –ha aggiunto Calenda – è lecito in Italia e solo in Italia. È lecito pure, in Italia, che il mio amico Matteo Renzi si pigli qualche milione di euro dall’Arabia Saudita, quindi da un altro Stato, stando in Parlamento. È allora bisogna disciplinare i conflitti di interesse, poi il finanziamento pubblico solo se non ci sono i finanziamenti privati perché in precedenza c’erano entrambi. Facendo l’esempio di quanto sta avvenendo a Genova, adesso, va regolato questo fatto, cioè che deve essere illegale, per il concessionario del porto Genova finanziare la campagna elettorale del governatore che deve decidere sulla sua concessione. È una banalità assoluta ma che solo in Italia avviene“.