Ha concluso la sua giornata calabrese a Reggio Calabria la segretaria del Partito democratico Elly Schlein.
“Abbiamo deciso di attraversare tutta la Calabria per stare con la gente, parlare dei loro problemi e di come risolverli – ha detto nell’affollato comizio in piazza Camagna. Le infrastrutture? E’ incredibile come il governo punti sul Ponte sullo Stretto, che è un’opera inutile e dannosa, mentre in questa regione mancano strade ed autostrade. Ci batteremo in Europa per il diritto alla mobilità dei calabresi. La sanità? – ha aggiunto. Sta collassando, mancano i servizi ed i strumenti tecnologici. L’Autonomia? Spacca in due il paese, è una riforma sbagliata a cui ci opporremo con forza e determinazione”.
Accanto al leader del Pd il segretario regionale Nicola Irto, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, Jasmine Cristallo, Lucia Annunziata e Luigi Tassone, candidati alle Europee nella lista dei Dem.
La visita in Calabria era iniziata questa mattina da Lamezia Terme, nella comunità “Progetto Sud” guidata da don Giacomo Panizza; poi tappa a Catanzaro nel Centro calabrese di solidarietà e a Corigliano Rossano, nel cosentino.
“Le argomentazioni dei Vescovi contro l’autonomia differenziata sono improntate al buon senso – ha detto. È evidente che siamo tutti preoccupati per il fatto che in un Paese in cui l’Istat ci racconta che stiamo toccando il picco di povertà assoluta ed in cui un italiano su dieci è in povertà assoluta, c’è un governo che vuole tagliare l’Italia in due e che cancella l’unico strumento di contrasto alla povertà e blocca la nostra proposta sul salario minimo. L’esecutivo sta affossando le speranze di un’intera fascia di popolazione“.
“Se vogliamo puntare a percorsi di vera emancipazione dal bisogno e a scardinare la ricattabilità di cui si nutrono le mafie, è necessario mettere più attenzione sulla questione salariale e sulla questione sociale in questo Paese – ha detto a Catanzaro la segretaria del Pd parlando di criminalità organizzata. Nel contrasto è fondamentale, se vogliamo essere efficaci, che lo Stato arrivi prima delle mafie. A nostro avviso bisogna stare al fianco di chi non ce la fa perché senza lavoro e, quindi, senza un reddito. E questo è il motivo per cui stiamo facendo una battaglia sul salario minimo perché ci sono tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che sono poveri anche se hanno un’occupazione. Da qui la necessità di contrastare un’autonomia differenziata che rischia di aumentare le diseguaglianze territoriali che questa terra, la Calabria, ha già pagato fin troppo“.
“A fianco dei lavoratori e delle lavoratrici di Corigliano-Rossano, che questa mattina hanno scioperato stanchi dei comportamenti antisindacali di un’azienda – ha scritto in un post dopo la visita. Essere iscritti a un sindacato è diritto di tutte e tutti e non può essere in alcun modo motivo di discriminazioni o soprusi. Interverremo nelle sedi opportune per chiedere chiarimenti e assicurarci che vengano rispettati i diritti sanciti dalla Costituzione”.