GIZZERIA. ALTA SCUOLA DI FORMAZIONE ANTIMAFIA UIL, ANGELI: “REALIZZIAMO IL SOGNO DI FALCONE”

È partita dalla Calabria, in particolare da Gizzeria, nel catanzarese, l’esperienza dell’Alta Scuola di Formazione Antimafia organizzata dalla Uil nazionale e dall’Associazione #Noi, rivolto ai quadri e dirigenti sindacali locali di tutto il Paese.

Presenti all’iniziativa, il Segretario generale Pierpaolo Bombardieri, la segretaria generale dell’Uil calabrese Maria Elena Senese e, nella veste di docente, la giornalista Federica Angeli, esponente di spicco dell’Associazione #Noi, nota per le sue coraggiose inchieste sulla mafia romana e costretta a vivere sotto scorta.

Con questa iniziativa – ha dichiarato Bombardierici prefiggiamo di raggiungere due obiettivi. Vogliamo chiarire, innanzitutto, che non ci arrenderemo mai, perché il silenzio è il peggiore dei nemici nella battaglia contro le mafie. Inoltre, vogliamo offrire ai nostri quadri dirigenti territoriali gli strumenti per conoscere il fenomeno e capire come muoversi all’interno delle realtà in cui operano. Dobbiamo essere aggregatori di forza e di coraggio in questa battaglia che abbiamo deciso di combattere insieme all’Associazione #Noi e a Federica Angeli, che ha fatto della lotta contro le mafie la sua stessa ragione di vita. Bisogna continuare a tenere alta l’attenzione, alzare ancora di più il livello di attenzione, il livello di attenzione sociale, il livello di attenzione culturale, perché gli scambi, è bene ripeterlo, finiscono per sacrificare sempre più i deboli. Non colpiscono mai chi gestisce grandi poteri, ma colpisce chi deve lavorare, chi chiede di vedere rispettati i propri diritti. Ecco perché la necessità di tenere ancora di più alta l’attenzione su questi temi. E’ chiaro che noi ci troviamo di fronte ad una situazione nella quale le mafie investono. Non sono le mafie di una volta, sono le mafie che oggi investono nei mercati finanziari, nei mercati azionari e investono in attività che possono permettere loro di riciclare i grandi proventi. Ecco perché anche in Emilia-Romagna noi abbiamo alzato anche lì un altro presidio di attenzione nella gestione di ristoranti, di bar, di alberghi, che spesso poi comportano grandi problemi per i lavoratori e le lavoratrici, perché è chiaro che la gestione da parte delle mafie, per esempio in quella regione, ha portato alla chiusura di alcune strutture e alla perdita del posto di lavoro di molti lavoratori. Ecco perché è importante avere uno sguardo nazionale, pur partendo dalla Calabria”.

Stiamo realizzando un sogno di Giovanni Falcone – ha dichiarato Federica Angeliche aveva intuito il processo di trasformazione delle mafie e, perciò, aveva auspicato la creazione di una scuola di alta formazione antimafia che vedesse come protagonisti i sindacati. Ho raccolto quell’idea e la stiamo realizzando per la prima volta proprio con la Uil. Le mafie odiano i sindacati perché possono essere un ostacolo al loro modus operandi in alcune realtà produttive e nel mondo del lavoro e possono spezzare alcune loro dinamiche. Solo conoscendole possiamo sconfiggere le mafie. Qualsiasi governo, devo dire la sincera verità parla poco di mafia, perché evidentemente è un problema che viene circoscritto a chi subisce un attentato e a chi ne è vittima. Non comprendendo invece che è un rovesciamento dell’ordine democratico, l’aver accettato ormai che, non dico il 50% ma mi sento di dire almeno un buon 30-35% dell’imprenditoria italiana ormai è in mano alle cosche”.

Siamo orgogliosi di ospitare la prima tappa della Scuola di Alta Formazione Antimafia – ha detto la segretaria generale regionale della Uil calabrese, Maria Elena Senese. È un percorso che punta a formare i nostri quadri, i nostri dirigenti, i nostri delegati. che mira a dare loroi gli strumenti utili per riconoscere quelle che sono le dinamiche nel mondo del lavoro legate alle infiltrazioni della criminalità organizzata, proprio con l’obiettivo di gestire quelle dinamiche e di arginarle il più possibile. È dunque un obiettivo ambizioso quello della Uil che punta ad avere dei luoghi di lavoro più sani, più competitivi e un tessuto imprenditoriale sicuramente diverso rispetto a quello che vantiamo oggi. La lezione odierna non è solo un momento di alta formazione, ma anche una testimonianza potente di come l’impegno individuale possa fare la differenza nella lotta collettiva contro la criminalità organizzata. La nostra regione è spesso associata a immagini negative legate alla criminalità organizzata, ma noi sappiamo che questa terra è anche e soprattutto un luogo di grandi risorse, di persone oneste e laboriose, di una società civile viva e attiva. Il nostro augurio è che i lavori di questa scuola possano contribuire a formare una nuova classe dirigente, consapevole e preparata, capace di guidare la nostra società verso un futuro libero dalle mafie“.

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