I pubblici ministeri della Procura di Castrovillari Alessandro D’Alessio e Luca Primicerio hanno chiesto la condanna a 23 anni di reclusione nei confronti di Isabella Internò, 55 anni, ex fidanzata di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza morto il 18 novembre 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico.
La donna è accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti davanti ai giudici della Corte d’assise di Cosenza.
La richiesta è stata formulata a conclusione della requisitoria.
L’imputata non era in aula.
Secondo quanto ricostruito dai magistrati, Bergamini era pronto a riconoscere il bambino concepito con la fidanzata ma non a un matrimonio riparatore.
Pertanto, quando Bergamini ha interrotto definitivamente i rapporti con lei avrebbe deciso di ucciderlo.
“Isabella Internò – ha detto Primicerio nella sua requisitoria – è la mandante e concorre nell’omicidio di Denis Bergamini, la cui colpa è stata quella di aver chiuso la loro relazione e di non averla sposata per salvare l’onore dopo l’aborto di due anni prima. Bergamini pur volendo tenere il bambino, non avrebbe mai voluto sposarla a causa del suo carattere ossessivo. La Internò lo stolkerizzava e ha continuato a farlo nonostante la loro relazione fosse chiusa da tempo“.
Tra le aggravanti è stata richiesta la premeditazione e i motivi abietti o futili.
“Internò – ha affermato D’Alessio – ha agito con volontà con persone in corso di identificazione. Isabella Internò ha tradito l’affetto che il ragazzo aveva per lei, ha esasperato lei il rapporto e pur di salvare l’onore non ha esitato ad agire come sappiamo. Per il tempo trascorso, però, merita le attenuanti generiche e per questo che non chiediamo l’ergastolo, ma 23 anni di reclusione“.
Il processo è stato poi rinviato a lunedì prossimo quando parleranno i legali di parte civile che dovrebbero occupare anche il 24. Il 27 e 30 è prevista l’arringa difensiva ed eventuali repliche dell’accusa ed il primo ottobre dovrebbe esserci la sentenza.