Si è dichiarata innocente Isabella Internò, unica imputata per omicidio nel processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Cosenza per la morte dell’ex fidanzato, il calciatore Donato Denis Bergamini morto a Roseto Capo Spulico nel novembre del 1989.
“Voglio solo dire che sono innocente e non ho commesso niente. Lo giuro davanti a Dio. Dio è l’unico testimone che non posso avere al mio fianco” – ha detto la Internò con una breve dichiarazione spontanea al termine delle repliche di accusa e difesa.
I giudici sono quindi entrati in Camera di Consiglio per la sentenza prevista nel pomeriggio o in serata.
L’udienza è iniziata con le repliche di accusa e difesa.
Il primo a parlare è stato il procuratore di Castrovillari Alessandro D’Alessio.
“Bisogna confrontarsi sui fatti non sulle suggestioni – ha detto d’Alessio- e nessuna pressione è stata fatta. Respingiamo fortemente qualunque tipo di allusione su comportamenti per legge meno che corretti. La Procura si è basata su fatti, prove, conclusioni“.
Quindi è stata la volta del pm Luca Primicerio e poi dell’avvocato della famiglia Bergamini Fabio Anselmo che si è detto “indignato per le allusioni e le tesi del complotto avanzate dalla difesa nel corso delle arringhe. La famiglia Bergamini è stata accusata di voler speculare, di avere fatto complotti non si sa con chi, quando nel corso delle fasi iniziali dell’indagini ha riferito anche le dicerie su Denis“.
Il legale ha anche sostenuto che la storia che Bergamini si possa essere ucciso perché depresso per avere contratto l’Aids sono “tutte suggestioni. Uno dei massimi esperti in materia ha testimoniato che non c’era niente che facesse pensare neanche al contagio“.
E anche la tesi della difesa che un altro possibile motivo del suicidio fosse da ricercare perché inserito in strani giri dall’allora compagno di squadra Michele Padovano è falsa per Anselmo. Padovano – presente in aula – ha detto il legale, “è una persona onesta, vittima di un’architettura calunniosa volta a farlo passare come il motivo all’origine del suicidio“.
Anselmo ha concluso la sua replica rivolgendosi ai giudici della Corte d’assise: “se Internò è innocente o colpevole lo deciderete voi, ma quello che tutti noi sappiamo è che Denis è stato ucciso“.
A concludere le repliche è stato l’avvocato di Internò, Rossana Cribari: “Se si dice che Bergamini è stato ucciso – ha detto – dovete dire quali sono le parti esecutive del delitto. Mi dovete dire come è stato ammazzato, cosa ha fatto A e cosa ha fatto B, come ho portato il corpo sulla statale e perché nessuno mi ha visto“.
Presente in aula la sorella di Bergamini Donata; padre Fedele Bisceglia, il frate storico tifoso del Cosenza e gli ex compagni di squadra di Bergamini Michele Padovano, Luigi Simoni e Alberto Urban.
I tifosi del Cosenza Calcio hanno manifestato davanti al Tribunale di Cosenza la loro vicinanza alla famiglia di Donato Denis Bergamini. Striscioni rossoblu, un grande numero 8 – il suo numero di maglia – e cori in suo favore.