ZANGRILLO A REGGIO CALABRIA: “BASTA P.A. DEL POSTO FISSO, SIA ATTRATTIVA PER GIOVANI”

Il Ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo questa mattina ha concluso a Reggio Calabria la cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico 2023/2024 dell’Università degli Studi “Mediterranea” aperta dal rettore, Giuseppe Zimbalatti, presenziata dall’intero corpo accademico e dai rettori e dai loro rappresentanti di altri atenei.

Zangrillo nel corso del suo intervento ha rivolto gli auguri di buon lavoro al corpo docente, al personale, agli studenti ed alle studentesse dell’ateneo ed “a tutte quelle persone che compongono una comunità di studio, di ricerca, che è fondamentale per lo sviluppo del Paese“.

A margine dell’iniziativa, con i giornalisti, ha parlato anche di sciopero.

Questo sciopero – ha detto – è stato concepito molto tempo fa, quando ancora non c’era la Legge di bilancio definita in modo preciso, quindi ho come la sensazione che sia uno sciopero che abbia un sapore molto politico. Mi dispiace moltissimo che si sia consumata una rottura sul fronte sindacale. Questo governo non si è mai negato dal punto di vista del confronto e del dialogo e ci sarebbe piaciuto, anche in questa occasione, poter continuare il dialogo con il sindacato. Questa Legge di bilancio l’abbiamo costruita cercando di andare incontro alle esigenze delle fasce più deboli.

Lo dico con un po’ di stupore, questa Legge di bilancio è quasi di sinistra, che dedica gran parte delle sue risorse alle fasce deboli. Abbiamo fatto un passo indietro rispetto a tanti degli obiettivi che, come centrodestra avevamo. Abbiamo rinunciato temporaneamente, perché oggi le condizioni di contesto ci hanno costretto a fare una deviazione rispetto a quello che desideravamo. Viviamo un’epoca di grande complessità, d’emergenza e quindi la Legge di bilancio risente di queste condizioni. Quindi questo fronte sindacale, che in maniera così dura, ha rifiutato il confronto e ha deciso che la soluzione fosse la piazza, è una cosa che ci lascia un po’ perplessi.

Una legge di bilancio che vale 24 miliardi di euro e di questi 8 miliardi sono dedicati ai rinnovi contrattuali è un segnale fortissima attenzione nei confronti di una categoria, i dipendenti pubblici, che sono servitori dello Stato e persone che dobbiamo valorizzare. Facendo così creiamo valore pubblico e lavoriamo per i nostri cittadini e le imprese. Sono quindi molto soddisfatto delle risorse che il governo ha messo a disposizione del comparto pubblico. Devo sottolineare che l’atteggiamento dell’opposizione mi ha lasciato stupito. La scorsa settimana, in un ‘question time’ in prima commissione Affari costituzionali alla Camera, mi è stato detto che le risorse dedicate al pubblico impiego erano dei ‘pannicelli caldi’. Definire così 8 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti, è un’offesa ai dipendenti pubblici“.

Combatto strenuamente la narrazione della Pubblica amministrazione descritta come luogo del posto fisso e lo faccio perché oggi abbiamo bisogno di essere attrattivi verso le nuove generazioni. Per essere tali non possiamo cavarcela raccontando ai nostri giovani che la Pubblica amministrazione offre il posto fisso, perché oggi i nostri giovani, quelli più capaci, che hanno voglia di lavorare, passione, energia, non si accontentano del posto fisso, vogliono avere esperienze professionali che diano loro la possibilità di crescere dal punto di vista delle competenze, delle responsabilità, della valorizzazione del merito. Quindi ho bisogno di costruire una Pubblica amministrazione che risponda a queste caratteristiche, ossia un’organizzazione capace di soddisfare le aspettative di giovani di valore, con ambizioni per il loro futuro. Per cui stiamo lavorando strenuamente per rompere questo incantesimo che racconta della Pa come un luogo del posto fisso e farla diventare un luogo meraviglioso dove poter svolgere le proprie attività“.

Il ministro nel corso della conferenza Stampa ha annunciato che a Reggio Calabria presso il palazzo Zani, messo a disposizione dall’Università degli Studi “Mediterranea” sorgerà la Scuola nazionale superiore della Pubblica amministrazione.  “Questa – ha affermato il ministro Zangrillo – è la vera politica che parte da un punto di riferimento rappresentato da una classe dirigente politica di altissimo livello. La Scuola superiore che andremo a realizzare a Reggio Calabria sarà il Polo formativo della Pubblica amministrazione. Una decisione che abbiamo preso perché questa è una terra ricca di cultura e di storia che sta dimostrando grande attenzione al futuro delle nuove generazioni. Oggi abbiamo la necessità di trattenere e coltivare i nostri giovani, che rappresentano il futuro del Paese. L’impegno che assumo adesso è di realizzare in tempi stretti questo nuovo presidio. É un progetto che si basa su un’idea ben definita. Abbiamo già la location e quando verremo ufficialmente ad avviare questo polo formativo potremo dire di avere aggiunto un altro tassello per potere guardare alla Calabria come ad un’area virtuosa del sud Italia. Un’area che ha voglia di riscatto e che rifiuta una narrazione che è offensiva nei confronti dei calabresi“. 

DICHIARAZIONI DEL RETTORE ZIMBALATTI

Una cerimonia che rappresenta l’occasione per fare il punto sulle attività portate avanti dall’Ateneo, fornire informazioni, dare una visione sul futuro dell’Università sugli impegni attuati e futuri.

La presenza di numerosi rettori di ogni parte d’Italia, dimostra che il sistema universitario pubblico è molto attivo, dinamico, coeso.

I numeri delle nuove immatricolazioni ci infondono fiducia e ci incoraggiano ad andare avanti. L’Università è una promessa credibile di futuro”.

L’ex ragioniere generale dello Stato, Andrea Monorchio, in collegamento da remoto, ha tenuto la Lectio magistralis dal tema “L’attuale epoca delle crisi e l’opportunità di un futuro di solidarietà europea, nel corso della quale si è soffermato sulla situazione economico-finanziaria degli atenei.

DICHIRAZIONI DI ANDREA MONORCHIO

Da quasi 20 anni stiamo vivendo un’epoca dominata da crisi che si susseguono e si contagiano tra loro. Un processo iniziato con il fenomeno dei cosiddetti subprime che ha determinato una crisi economico-finanziaria globale.

La conseguenza è stato il massiccio intervento di diversi Stati in aiuto dell’economia finanziati attraverso l’aumento del debito pubblico e la concessione di garanzie pubbliche che hanno determinato un ulteriore trasferimento verso l’alto del rischio, questa volta dai mercati finanziari agli Stati sovrani.

Da qui la necessità di una vera e propria solidarietà europea totale e di rivedere, davanti ai mutamenti dei modelli sociali, dei sistemi economici, delle aspettative e le esigenze delle persone, i modelli che sono stati alla base delle scelte di politica economica“.

Alla cerimonia è intervenuta, portando la sua commuovente testimonianza, anche Federica Punturiero, la figlia di Maria Chindamo, l’imprenditrice scomparsa il 6 maggio 2016 davanti la sua tenuta agricola a Limbadi, nel vibonese, che secondo la Dda di Catanzaro è stata uccisa ed il corpo dato in pasto ai maiali.

DICHIRAZIONI DI FEDERICA PUNTURIERO

La donna, durante il suo discorso, ha ripercorso la vicenda della madre “Vittima di ‘ndrangheta di un fenomeno violento, patriarcale, terroristico, alternativo allo Stato, che l’ha accusata, processata e condannata a morte, eseguendo la pena in pubblica piazza, attraverso un tribunale clandestino che l’ha accusata di liberta.

Da quel 6 maggio la campagna di Limbadi non è stata più il luogo del silenzio, ma uno spazio della memoria, di appelli e denuncia, di coraggio e condivisione, di responsabilità e impegno contro le violenze.

Per ribadire che la ‘ndrangheta e la sua sottocultura non ce la faranno a soffocare e sottomettere le donne, a violare la dignità degli uomini, a stravolgere l’innocenza dei bambini, ad occupare le terre libere.

Mi sono nutrita di ogni parola e dei pensieri che si sono intrecciati davanti a quel cancello.

Tutta la comunità unita nelle sue declinazioni più importanti si ritrova ogni 6 maggio a Limbadi.

Parole, lacrime, pensieri, ricordi, promesse, speranze, per comporre il tessuto invincibile di una vera società. Per chiedere quella verità e quella giustizia giusta per mia madre.

Sono qui nella stessa Università frequentata da mia madre.

Vi parlo perché voglio completare le parole di mia madre, dilatarle in questo spazio educativo, creativo e formativo, per dirvi che la ‘ndrangheta teme di più la cultura che la giustizia“.

Il ministro alla Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha ringraziato la ragazza per il coraggio. “Una esperienza – ha affermato – che deve far capire a tutti che non dobbiamo arretrare mai di un millimetro nella lotta contro quelle sacche di illegalità che in alcuni casi rischiano di infettare le numerose realtà virtuose del Paese, e che, a volte, pregiudicano la vita di tante persone oneste. Il merito significa valorizzare le persone che vogliono crescere“.

Il ministro Zangrillo alle ore 16.00 avrà un incontro nella sede reggina di Confindustria su semplificazione e digitalizzazione mentre alle 18.00 terrà una conferenza stampa presso il Coordinamento provinciale di Forza Italia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *