EMMA MARRONE IN COPERTINA SU VANITY FAIR: ‘IL METRO DELLA TUA VITA SEI TU’

A pochi giorni dall’uscita del suo album “Fortuna”, Emma Marrone si racconta in esclusiva a Vanity Fair dopo la malattia che è tornata nella sua vita durante le ultime settimane. La cantante racconta di come non sia vero che non prova paura, come tanti sostengono, anzi confessa di aver pianto per due giorni appena saputo che il male era tornato, ma si sente di riuscire ad affrontare tutto facendo ciò che è necessario: “Non ho mai creduto al destino né alla sfiga. Il metro della tua vita sei tu: è il tuo modo di scuoterti, di ovviare ai problemi, di affrontarli per quello che comportano che dà la cifra di quel che sei davvero. C’è gente a cui è andata sempre bene e gente a cui è andata sempre male, ma non è questo a determinare la tua felicità. A fare davvero la differenza non è mai quel che possiedi e, anche tre le persone a cui è andata sempre bene, non è che ne veda tante poi veramente felici”. Ed oggi Emma si dice grata alla vita. Grata perché ha accettato i suoi problemi di salute senza dover per forza combattere, ma con la serenità di chi riesce sempre ad essere sorridente. Grata perché il suo lavoro le permette di sostenere cure che altri purtroppo non possono sostenere: “Persone che si fanno il mazzo in fabbrica e lavorano il triplo di me meriterebbero di essere curate nello stesso modo e invece – non ci prendiamo in giro – la medicina non è uguale per tutti. Come vivono gli altri lo vedo tutti i giorni. Vado spesso al Bambin Gesù a trovare i bambini e mi sono passate accanto tante storiacce: genitori che non possono permettersi un b&b e per stare vicino ai figli dormono in macchina. Ecco cosa mi ha fatto davvero male nei giorni di cure, di tagli e di ospedali e di disordine emotivo: non tanto superare quello che mi è successo, ma pensare a chi è chiamato a sacrificare tutto senza avere niente”. Riguardo al disco in uscita afferma: “Vorrei che fosse quello della rinascita artistica e non l’album da incensare soltanto perché sono stata male”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *