Una vasta operazione denominata “Edera” dei carabinieri del Ros coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha disarticolato un’associazione criminale dedita al narcotraffico e riconducibile alla ‘ndrangheta reggina. La droga veniva importata dalla Colombia e dall’Ecuador, attraverso gli scali portuali di Anversa, Rotterdam e Gioia Tauro, oltre che tramite trasporti su gomma, per poi essere destinata alla vendita nel nord Europa, in Canada e in Italia, in particolare in Lombardia e Veneto. 31 persone sono state arrestate, 24 in carcere e sette ai domiciliari mentre gli indagati sono complessivamente 58. Tra gli arrestati cognomi storici della ndrangheta ionica reggina, come i Pelle di San Luca ed i Trimboli ed i Barbaro di Platì. Nel corso dell’attività sono stati sequestrati centinaia di chili di stupefacenti e arrestati due latitanti italiani che avevano trovato rifugio in Colombia. A gestire i traffici erano 4 gruppi criminali, tra loro funzionalmente collegati. Il primo gruppo era attivo nell’importazione di stupefacente via aereo o attraverso trasporti su gomma attraverso Spagna, come è stato accertato con il sequestro a Ventimiglia il 19 giugno 2010 di un carico di 22 kg di cocaina in un tir. Il secondo aggregato criminale, riconducibile alle cosche platiote, faceva capo a Pasquale Calabria e Francesco Trimboli e smerciava all’ingrosso cocaina in Lombardia, nonché marijuana nella provincia di Reggio Calabria. In tale contesto, il 15 febbraio 2011 a Rudiano (Bs) veniva sequestrato 1 kg di droga. Il terzo gruppo, radicato in Calabria, aveva come capi Domenico Ficara, nonché Santo Scipione e Domenico Trimboli anche quando erano latitanti, acquistando narcotico in Sudamerica per esportarlo verso il Canada e l’Italia. Qui la droga veniva poi ceduta ad altri sodalizi calabresi e veneti. In questo specifico filone di indagine, il Ros, nell’aprile del 2013 prese Trimboli in collaborazione con lo Sco e la polizia colombiana e Scipione, ormai sempre in Colombia, dove curavano i contatti con i fornitori. Sono riconducibili a questo gruppo i circa 180 kg di cocaina sequestrati il 5 maggio 2013 nel porto di Gioia Tauro, in collaborazione con l’Ufficio delle Dogane. Un quarto aggregato criminale, gestito da Domenico Strangio con il concorso e il finanziamento di persone collegate alle ‘ndrine gioiesi e rosarnesi, risultato responsabile di diverse importazioni di stupefacente da Colombia e Ecuador, fatto giungere, tra febbraio 2011 e febbraio 2013, tramite gli scali portuali di Anversa (Belgio), Rotterdam (Olanda) e Gioia Tauro. Proprio in quest’ultimo, il 6 ottobre 2011 venivano sequestrati ulteriori 36 kg di cocaina.