E’ iniziata a Platì, nel reggino, la giornata in Calabria del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ha partecipato all’intitolazione di una via della cittadina al brigadiere dei carabinieri Antonino Marino, già comandante della Stazione, ucciso in un agguato nel 1990. Nella stessa strada è ubicato un immobile confiscato a Francesco Barbaro dell’omonima cosca di ‘ndrangheta e donato alla Diocesi di Locri-Gerace, nell’ambito di un progetto denominato “Oratorio”. “Qui c’è fame di lavoro e la ‘Ndrangheta cresce dove c’è maggiore disoccupazione” – ha detto il Ministro dell’Interno. Pioggia di selfie con i bambini di Platì per Salvini dopo il taglio del nastro e la visita nello stabile confiscato. Una giornata densa di risultati nella lotta al malaffare. Nel pomeriggio il leader della Lega ha tenuto un comizio a Catanzaro. Un centinaio di esponenti della sinistra hanno attuato un presidio promosso da Unione sindacale di base, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Anpi per manifestare contro le politiche attuate dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Sin da subito è partito dal fondo della piazza un gruppo di contestatori che ha fischiato e urlato slogan per tutta la durata dell’incontro. “Sento delle zanzare, dei moscerini rossi – ha detto Salvini. Andate a trovare Oliverio, chi si somiglia si piglia. Le minacce non mi fanno paura. Mi fanno paura l’ignoranza e la maleducazione”. I manifestanti, tenuti sotto controllo da un cordone di polizia, hanno urlato per tutto il comizio di Salvini che, comunque, è andato avanti ugualmente dopo la battuta. In un edificio della zona nord di Catanzaro, alcuni residenti hanno esposto ai balconi alcune lenzuola con scritte di contestazione al leader della Lega. “Troppo facile dire italiani spaghetti, mafia, pizza e mandolino. Col ca…, glielo facciamo vedere il 26 maggio chi sono gli italiani. Mandateci in Europa e la ribaltiamo, mettendo al centro il diritto al lavoro, alla vita, alla salute ed anche i valori, restituendo dignità a parole che la sinistra voleva cancellare e sono le più belle del mondo: mamma e papà”. “Domenica è la festa della mamma – ha aggiunto – non è la festa del genitore sei e mi fa schifo solo l’idea dell’utero in affitto o dei bambini in vendita. Il bambino ha diritto a una mamma e un papà. Un conto è rispettare le scelte di vita di tutti, gli orientamenti sessuali di tutti, però i bimbi vanno difesi, punto. O questa Europa la salviamo in fretta o ai nostri figli lasciamo uno Stato islamico fondato sulla povertà e sulla disoccupazione. E quindi o adesso o mai più”.