TRAGEDIA STECCATO DI CUTRO: CHIUSO IL CENTRO DI COORDINAMENTO RICERCHE

La Prefettura di Crotone con un comunicato ha reso nota la chiusura del Centro di coordinamento ricerche che era stato istituito nella stessa Prefettura crotonese dopo la tragedia di “Steccato” di Cutro avvenuta lo scorso 26 febbraio in cui, a seguito del naufragio del barcone sul quale stavano viaggiando a largo delle coste calabresi, persero la vita 94 migranti.

Nella nota si informa che “una volta acquisito il parere concorde di tutti i convenuti, è stata sancita formalmente la chiusura del Centro. La data odierna, a distanza di oltre tre mesi dal naufragio, è stata ritenuta unanimemente coerente sia con gli impegni assunti dal Governo nei confronti dei familiari delle vittime e dei superstiti di tenere alta la soglia di attenzione, sia, sotto il profilo tecnico, con i modelli organizzativi che normalmente accompagnano le attività di ricerca delle persone e che ne definiscono la complessiva durata“.

Il comandante della Capitaneria di porto di Crotone, che sinora ha diretto e coordinato le fasi delle ricerche – si legge nella comunicazione – ha assicurato la pronta riattivazione del dispositivo all’occorrenza, garantendo comunque la prosecuzione del pattugliamento a mare nell’ambito delle iniziative istituzionali dedicate all’imminente avvio della stagione balneare”.

Pertanto resta fissato a 94 numero delle vittime accertate della tragedia.

“Parallelamente con le fasi delle ricerche – si legge ancora nella nota – si sono conclusi anche gli adempimenti logistici connessi alla gestione delle salme e condotti nell’intento di recepire le istanze dei familiari, tanto rispetto al luogo di sepoltura, in Italia o all’estero, che alle usanze dei riti religiosi delle vittime“.

I corpi dei migranti sono stati trasferiti nei rispettivi Paesi di provenienza: 1 in Tunisia, 1 in Iran, 6 in Pakistan,12 in Germania, 1 in Palestina, 1 in Finlandia e 48 in Afghanistan.

“Altre 14 vittime, inoltre – riferisce ancora la Prefettura – sono state inumate nel Cimitero musulmano di Bologna, grazie alla mediazione del Presidente delle comunità islamiche in Italia; 7 in un’area del cimitero di Cutro, anche in questo caso, a seguito dell’intervento collaborativo del locale Imam e dei tecnici comunali; una nel cimitero di Paola, in provincia di Cosenza e 2 in quello di Crotone“.

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