Atti intimidatori ad amministratori. Gratteri: ‘situazione grave e allarmante’

La Calabria si conferma al quinto posto nella classifica degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali con 51 episodi nel 2020.

A fornire il dato è stato il prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta in occasione della Giornata di studio sul tema “Atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali. Strategie di prevenzione e contrasto, in un quadro di leale collaborazione interistituzionale”. All’iniziativa hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine, l’Anci, l’Università Magna Grecia e il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, che ha concluso i lavori.

L’impatto è pesante – ha detto il prefetto Cucinotta – anche se la Calabria si colloca al quinto posto sia nel 2019 che nel 2020 a livello nazionale. Questo non ci fa stare tranquilli se lo associamo soprattutto ai comuni sciolti per mafia che sono anche questi un numero consistente. Quello che dobbiamo dire è che spesso non c’è la denuncia e i numeri sono bassi perché c’è scarsa collaborazione”.

“Gli amministratori sono parte del territorio – ha sostenuto ancora il prefetto – e costituiscono l’elemento più a maggiore contatto con la popolazione, quindi ne devono recepire le istanze e devono essere pronti a denunciare laddove le istanze abbiano il carattere di una minaccia all’affermazione della legalità.

Ci vuole una forte consapevolezza e una forte presa di coscienza della necessità della denuncia, così come affermato dal Ministro dell’Interno lo scorso anno in occasione della riunione dell’osservatorio nazionale. La Calabria è un territorio fragile che ha bisogno di essere supportato e noi siamo qui proprio per questo“.

Parlare di 15 comuni sciolti per mafia in Calabria, dal mio punto di vista, ̬ un numero spaventoso e significa che la situazione ̬ veramente grave e allarmante Рha detto il procuratore Gratteri. Se noi siamo quarti o quinti nelle graduatorie o primi o secondi per comuni sciolti per mafia Рha aggiunto Рnon vuol dire nulla se non lo si rapporta al numero di abitanti. La Calabria ̬ circa un quarto di Milano.

Noi siamo due milioni di abitanti e quindi sta in questo il dato spaventoso e allarmante che ci riguarda. Inoltre, dobbiamo sempre stare attenti su questi argomenti e in questi ambiti a non generalizzare. Gli atti intimidatori possono avvenire per due motivi: o perché si è veramente contro la ‘ndrangheta e il malaffare, oppure perché durante la campagna elettorale si è scesi a patti, sedendosi intorno ad un tavolo, e poi non si sono mantenuti quei patti“.

Detto questo – ha sostenuto ancora il procuratore di Catanzaro – ricordo che appena mi sono insediato nel 2016 ho previsto un ‘impennata dei comuni sciolti per mafia e purtroppo la storia mi ha dato ragione“. Secondo Gratteri, infine, nei comuni sciolti per mafia “bisognerebbe mettere dei commissari a tempo pieno 24 ore su 24 in modo tale che la gente non abbia nostalgia dell’ex sindaco colluso o mafioso“.

Non so se vi siete accorti che i sindaci invitati oggi erano 30, ma ne mancano tanti. Chiedete agli assenti se hanno avuto una colica renale, se hanno avuto un incidente con la macchina, o si doveva sposare la figlia”. Lo ha detto il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri a margine di un incontro con gli amministratori locali nella Prefettura di Catanzaro. “Non c’è giustificazione che tenga – ha aggiunto – è un fatto gravissimo, si vuole dire ‘non voglio andare, perché non stimo, non mi sento rappresentato dalle persone che sono dall’altra parte del tavolo’. Questo vuol significare quell’atteggiamento tradotto in lingua italiana. Quindi, poi non facciamo le vittime. Penso che nessuno dei sindaci, quantomeno del distretto di Catanzaro, cioè tre quarti della Calabria, può dire di aver bussato e di non essere ascoltato. Al tavolo oggi ci sono tra i migliori uomini dello Stato, a parte me, gente di altissimo profilo, molto considerati, dai Ministeri dell’Interno, delle Finanze, della Difesa. Non ci sono alibi per nessuno e bisogna finirla di piangersi addosso, di fare vittimismo. Se non si ha il coraggio, dato che il coraggio non si vende al supermercato, non ci si mette ad amministrare. Ci sono un sacco di sindaci onesti, perbene, vittime della mafia e che si sono scontrati a muso duro contro la mafia. Queste persone meritano rispetto, aiuto e consulenza“.

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