CONSIGLIO REGIONALE. TALLINI PRESIDENTE, IRTO E MORRONE VICE

E’ iniziata ufficialmente l’XI legislatura della regione Calabria. Il Consiglio regionale, presieduto dal consigliere più anziano Pippo Callipo, si è riunito rispettando le norme ‘anti-contagio’ di distanza, utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e senza pubblico ma con diretta streaming. L’assise ha approvato la surroga del consigliere regionale Domenico Creazzo – coinvolto in un procedimento giudiziario – con Raffaele Sainato di Fratelli d’Italia. Al termine della terza votazione Mimmo Tallini, Consigliere di Forza Italia è stato eletto presidente del Consiglio regionale. Sarò il presidente di tutti ha detto. (TALLINI) Eletti i due vice presidenti del Consiglio regionale calabrese. Si tratta dei consiglieri Luca Morrone di Fratelli d’Italia e Nicola Irto del Partito democratico. Alla carica di Segretari-Questori sono risultati i consiglieri regionali Filippo Mancuso (Lega) e Graziano Di Natale (Io resto in Calabria).
DISCUSSIONE SUL CORONAVIRUS
L’emergenza coronavirus è stata al centro del dibattito in Consiglio regionale. Completato l’ordine dei lavori con l’elezione dell’Ufficio di Presidenza e la temporanea sostituzione del consigliere Domenico Creazzo, sospeso dalla carica, con Raffaele Sainato, in quota sempre a Fratelli d’Italia, da più parti è stato chiesto alla presidente della Giunta Jole Santelli una informativa sullo stato attuale dell’emergenza in Calabria “cosi da avere un quadro completo della situazione” come ha motivato, nella sua richiesta, Giuseppe Graziano. A seguire, Nicola Irto che nel denunciare la scelta commissariale di fare dell’Ospedale di Locri, un centro Covid19, con la chiusura di alcuni reparti, ha chiesto alla Presidente della Giunta la condivisione della gestione dell’emergenza. Mentre Giuseppe Aieta ha chiesto se esiste in Calabria una “filiera del comando” sull’emergenza e sulla gestione della sanità in questa fase. Sinibaldo Esposito ha parlato di situazione di caos in cui versa la sanità calabrese. “Va bene aver fermato l’esodo – ha detto – va bene la decisione di aumentare il numero di posti di terapia intensiva, ma va contestualmente allargata la platea dei soggetti da sottoporre a tampone”. Fuori dal tema, gli interventi di Francesco Pitaro e Luigi Tassone, che nei rispettivi interventi hanno evidenziato la mancanza di rappresentatività dell’area centrale della Calabria, negli incarichi dell’Ufficio di Presidenza riservati all’opposizione. “Oggi credo non sia stata scritta una bella pagina per quanto riguarda le opposizioni” – ha rilevato Pitaro precisando che la sua valutazione “non ha niente di personale o individuale, ma è stata avanzata soltanto per una questione di rappresentatività”, mentre Luigi Tassone ha motivato così la sua scheda bianca alle votazioni “che hanno finito col mortificare l’area centrale della Calabria. Sul tema della filiera del comando Carlo Guccione ha lamentato “l’insorgere di posizioni anarchiche e il ripetersi di errori che sono stati fatti anche nelle Regioni Veneto e Lombardia”. Domenico Giannetta ha esortato all’unità sul fronte dell’emergenza coronavirus, e ad un ruolo aggregante del Consiglio regionale, “aperto – ha detto – inclusivo in cui la politica sia partecipata e la risposta all’antipolitica avvenga sull’etica, la morale ed il lavoro”. Sulle vicende riguardanti l’Ospedale di Locri si sono soffermati Giacomo Pietro Crinò e Raffaele Sainato. “Un danno sul danno per il rischio reale di chiusura di alcuni reparti” ha affermato Crinò mentre Sainato ha chiesto un intervento sui Commissari in relazione alle scelte annunciate. Hanno chiuso il dibattito Luca Morrone, che ha auspicato unità in Consiglio per fronteggiare l’emergenza Covid19 e Filippo Mancuso che auspicando, al più presto l’uscita dall’emergenza sanitaria, ha avvertito che subito dopo sarà necessario affrontare la grave crisi economica che si abbatterà sulla Calabria.

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