Cosenza. Morra a Serra Spiga per la campagna vaccinale: è polemica

Sta scatenando un fuoco di polemiche la visita ispettiva di sabato scorso del senatore Nicola Morra, presidente della commissione antimafia, negli uffici del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Cosenza a Serra Spiga. Secondo quanto dichiarato dal Commissario dell’Asp Vincenzo La Regina in una nota, il capo della task Force anti covid, il dottor. Mario Marino e il senatore avrebbero avuto uno scambio di vedute al termine del quale il medico ha avvertito un malessere ed ha preso dei giorni di malattia delegando un suo sostituto. Numerose le richieste di dimissioni.

Il senatore Morra ha diffuso un video messaggio sulla sua pagina facebook per difendersi dalle accuse di chi lo accusava di essere lì per  le vaccinazioni dei suoceri o dei genitori. “Purtroppo sia i miei genitori che mio suocero sono venuti a mancare tempo fa. Mentre mia suocera si è già vaccinata circa quindici giorni fa poiché rientrante per ragioni anagrafiche nelle categorie a rischio – ha chiarito Morra”.

Morra spiega anche di aver incontrato il Dott. Marino responsabile della centrale operativa territoriale di averlo messo telefonicamente in contatto con il Sottosegretario Pierpaolo Sileri, con il Dott. Giuseppe Longo Commissario alla sanità per la regione Calabria e con il Dott. Vincenzo La Regina Commissario dell’ASP cosentina al fine di migliorare il servizio prenotazione e tutto quanto riguardi la somministrazione vaccinale in Calabria.

Questa ispezione – scrive il senatore M5S – è avvenuta a seguito di segnalazioni di cittadini che mi chiedevano d’intervenire vista la scarsità di vaccini ricevuti dai calabresi e, quindi, anche in provincia di Cosenza. Non vedo nulla di strano se il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, parlamentare eletto in Calabria, si interessa ed interviene per cercare di aiutare il sistema delle vaccinazioni che in Calabria fa acqua da tutte le parti -lo dicono i numeri.

Nonostante ad oggi la macchina di somministrazione del vaccino funzioni poco e male, questi scarsi risultati non hanno in alcun modo scalfito le retribuzioni dei dirigenti che dovrebbero garantirci ben altri numeri per le vaccinazioni e ben altri livelli d’assistenza sanitaria in un’azienda sanitaria provinciale con circa 1 MLD di debiti!

L’ispezione eseguita sabato è una prerogativa di un parlamentare e penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza”.

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