Cosenza. Occhiuto annuncia ricorso alla Corte dei Conti

“Ho annunciato che presenterò ricorso alle Sezioni centrali giurisdizionali della Corte dei conti avverso la sentenza di primo grado della corte regionale che mi ha condannato al pagamento di una somma a titolo di risarcimento.

Mi viene chiesto un risarcimento per che cosa? Leggete, se riuscite, la mia nota integrale.

Mi sono messo soldi in tasca? No
Gli atti di cui si parla hanno prodotto utilità all’Ente o danni? Sono legittimi quindi nessun danno, se mai una utilità.

Mi si chiede praticamente di rimborsare TUTTI gli stipendi percepiti, in qualità di Capo di Gabinetto, dal dott. Potestio, solo perché nei primi anni del suo incarico egli firmò, in perfetta buona fede come d’altra parte i suoi predecessori, anche atti di spesa;

La Corte dei conti regionale non contesta la sostanza delle spese effettuate con le predette determine, per le quali è dunque fuor di dubbio che abbiano avuto ad oggetto spese utili per il Comune di Cosenza.

E non viene presa in considerazione alcuna la circostanza che il dott. Potestio, nel suo periodo di lavoro presso il Comune di Cosenza, ha svolto egregiamente, con quotidiano, intensissimo impegno, senza badare ad orari, il suo difficile ruolo di Capo di Gabinetto di un Comune capoluogo di provincia: con frequentissime riunioni di coordinamento, nell’indirizzo politico-amministrativo, con dirigenti, assessori, consiglieri dell’Ente, con la tenuta delle relazioni istituzionali con gli altri livelli di governo, le pubbliche Autorità, con gli enti pubblici, nonché con il terzo settore.

E che a parte tutto non capisco cosa possa c’entrare il sindaco, se prima ancora ci sono i pareri positivi dei dirigenti, del segretario generale, del collegio dei revisori e del nucleo di valutazione.

Per il Giudice calabrese comunque, tutta questa mole di lavoro, nota a chiunque abbia avuto rapporti con il Comune di Cosenza in quegli anni, è divenuta irrilevante, come se, viceversa, il dott. Potestio avesse passato tutto il tempo solo a scrivere quelle determine, peraltro di legittimo contenuto.

Questo è tutto.
Un mio caro amico mi ha mandato subito questo messaggio:

Caro Mario solo io che ti sono stato vicino, posso sapere che la sentenza di oggi non è altro che il frutto di una vergognosa campagna diffamatoria che non meritavi sia come uomo che come amministratore che ha saputo compiere miracoli trasformando la città che amministri da grigia è spenta a vivibile e bene organizzata. Per questo e solo per questo stai pagando”.

MARIO OCCHIUTO

 

 

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