Ministro Boccia a Cosenza, Crotone e Catanzaro

E’ iniziata da Cosenza la visita in Calabria del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.

MINISTRO BOCCIA A COSENZA

Nella prima tappa ha visitato l’ospedale da campo dell’Esercito a Cosenza insieme al capo della Protezione civile Angelo Borrelli, ed al presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì accogli dal sindaco Mario Occhiuto. “Questa non è la soluzione per la sanità calabrese – ha detto – ma è la soluzione per l’emergenza acuta per una provincia come quella di Cosenza”.

A Cosenza un gruppo di cittadini ha esposto uno striscione con su scritto “Sanità pubblica per la Calabria” all’arrivo del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia nell’ex area merci dello scalo di Vaglio Lise a Cosenza. Slogan e cori da parte dei manifestanti che hanno definito la presenza del ministro “un’inutile passerella”.

“Il commissario ad acta – ha aggiunto – non deve diventare una figura mitologica e farà il ripianatone di disavanzi che meriteranno di essere passati sotto la lente di ingrandimento. Ma oggi bisogna occuparsi di posti letto, tamponi e sicurezza sanitaria. Tutto questo lo fanno le istituzioni, indipendentemente dal commissario ad acta, poi è evidente che in questa regione le procedure legate alle gare, le attività con cui si gestiscono le risorse pubbliche dovranno essere coerenti con le tante inchieste che la magistrature ha fatto e continua a fare”.

“Lo Stato  – ha aggiunto – ha inviato dall’inizio della pandemia 46milioni di materiali consumabili alla Calabria e 43 milioni di mascherine che sono stati distribuiti e sono in distribuzione. Sono stati distribuiti 193 ventilatori polmonari, e devono diventare tutti posti letto. Molte cose sono state fatte, ma la condizione della società calabrese è figlia di una storia che non devo ricordare io, ma è responsabilità dell’Italia intera mettere in sicurezza la sanità calabrese”.

“Per quanto riguarda gli ospedali chiusi in questa regione – ha detto il ministro – per alcuni ci sarà una valutazione oggettiva, e tutti quelli che potranno essere utilizzati lo saranno. Perché se c’è una cosa che la pandemia ha insegnato a tutti è che il diritto alla salute, così come quello all’istruzione, non dovrà mai più essere compresso da vincoli di bilancio. Nello stesso tempo il rispetto per i contribuenti e il bilancio dello Stato lo si attua non sperperando denaro pubblico. Quindi lo Stato ci sarà per garantire il diritto alla salute, ma sarà anche vicino alla magistratura che fa pulizia di coloro che si impossessano di risorse pubbliche”.

Boccia ha anche parlato del ruolo di Emergency e della ‘zona rossa’ adottata per la Calabria. “Il rapporto con Emergency e Gino Strada è importante, e li ringrazio per la loro disponibilità. Grazie alla loro rete e alla Protezione civile, riusciremo a intervenire con medici, operatori e con un modello d’intervento per gli ospedali da campo che potrà esserci solo utili. Tutte le reti che ci aiutano a migliorare le condizioni sono bene accette”.

“La zona rossa – ha aggiunto – è servita per mettere in sicurezza molte regioni e, come ci eravamo detti con il presidente Spirlì, i numeri ci stanno dando ragione perché non era facile scendere da un Rt complessivo del Paese di 1,72. Penso che scenderemo ancora, ma questo non basta più. Dobbiamo puntare a pronto soccorsi vuoti. Il nuovo Dpcm non dovrà essere di allentamento ma di completamento della messa in sicurezza della sanità calabrese e italiana”.

“Sono soddisfatto nella misura in cui questo significa superare un’emergenza nell’emergenza. E’ chiaro che sono dei passaggi che si supereranno con l’allestimento degli ospedali” ha detto il presidente ff della Regione Nino Spirlì, a Cosenza. “Questo impianto – ha detto il Capo della Protezione civile Borrelli – funziona bene, le Forze armate sono consolidate e ci stanno aiutando in tutto il Paese. Dunque tutto va come previsto”.

“Nell’ospedale da campo di Cosenza composto da 18 tende, si trova anche una laboratorio biologico campale che potrà processare fino a 150 tamponi al giorno completi di referto che arriverà direttamente dal policlinico militare Celio di Roma”. Lo ha detto il gen. Roberto Nardone, comandante dei reparti sanità dell’Esercito, che stamani, a Cosenza, ha accolto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, il capo della Protezione Civile nazionale Angelo Borrelli e il presidente ff della Regione Nino Spirlì.

BOCCIA E BORRELLI A CROTONE

Seconda tappa del Ministro per gli Affari regionali e del Capo della Protezione civile è stata Crotone, flagellata nelle scorse ore dal maltempo.

“Le immagini del maltempo che nei giorni scorsi ha devastato Crotone e i territori limitrofi sono drammatiche – ha scritto su face book il Ministro Boccia dopo il sopralluogo. Adesso la situazione sta migliorando; con il Capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, e il Presidente della Regione, Nino Spirlì, abbiamo fatto un sopralluogo sulle zone colpite per poter procedere in tempi rapidissimi alla definizione degli aiuti. Il nostro grazie più sentito alle donne e agli uomini della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dell’Esercito per gli interventi eccezionali fatti nelle scorse ore in tempo reale. Il sostegno ai comuni calabresi, ai cittadini e alle attività danneggiate saranno immediati”.

“Se ogni istituzione farà il suo lavoro in linea con il lavoro straordinario fatto dai soccorritori Crotone avrà risposte immediate” – ha detto il Ministro dopo aver sorvolato la città insieme al capo della protezione civile Angelo Borrelli, e al presidente ff della Regione Nino Spirlì. Boccia ha poi incontrato, in Prefettura, i rappresentanti istituzionali locali e la rappresentanza parlamentare crotonese.

“L’impegno è totale per Crotone – ha aggiunto -. Prefetto e rappresentanti del territorio hanno fatto il punto sui danni che ha subito. Sulle calamità naturali lo Stato può solo dire ‘Ci siamo’, ma in queste occasioni bisogna essere rigorosi. Calamità naturale che questa bellissima città conosce perché ha ancora sulla pelle le ferite dal ’96. Noi non lo abbiamo dimenticato. Stiamo lavorando insieme al presidente Spirlì da questa mattina”.

Boccia, ringraziando i volontari della Protezione civile, i pompieri e le forze dell’ordine “che hanno permesso che il dramma dell’alluvione non si trasformasse in tragedia”, ha sottolineato le procedure da seguire per risarcire i danni ai cittadini: “Ora tocca ai livelli istituzionali essere all’altezza dei soccorritori. Ho chiesto al presidente della Provincia ed al sindaco di essere rigorosi e immediati nella quantificazione dei danni. Oggi la Regione attiverà la procedura dello stato di calamità. Le valutazioni sullo stato di emergenza le farà il capo della protezione civile Borrelli e questo lavoro eviterà non solo ritardi, ma anche incomprensioni”.

Riguardo alla visita in città senza visitare effettivamente le zone colpite dall’alluvione Boccia ha spiegato: “Abbiamo visto Crotone dall’alto, e visto le ferite inferte alla città. Abbiamo fatto una prima valutazione. La quantificazione dovranno farla i comuni colpiti dalla calamità. La visita era necessaria ed opportuna per avere l’evidenza diretta e farla avere a capo della Protezione civile”.

Riguardo alla statale 106 che ieri è stata chiusa per via delle condizioni del ponte sul Fiume Neto non agevolando i soccorsi, Boccia ha riferito che “il prefetto ci ha informato di alcune cose che non mi piacciono e che bisogna garantire a questi cittadini. Garantisco che il governo e lo Stato sono vicini a Crotone e a Crotone dobbiamo essere grati per quello che questa città fa per il resto d’Italia a partire dal centro migranti. L’Italia è in debito con Crotone e Crotone ha bisogno di sentire lo Stato accanto perché lo stato è più forte di tutte le degenerazioni passate”.

“Noi auspichiamo che tutti gli interventi strutturali di prevenzione vengano realizzati ma non tocca alla protezione civile realizzarli”. A dirlo è stato Angelo Borrelli, capo della protezione civile, incontrando i giornalisti al termine della riunione svolta in prefettura a Crotone insieme al ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, al presidente ff della Regione Nino Spirlì ed ai rappresentanti parlamentari ed istituzionali di Crotone.

“La gestione dell’emergenza – ha detto Borrelli – è stata efficace. Stiamo intervenendo per portare la normalità nei territori. I nostri volontari operano già da ieri per ripulire cantine e case per garantire il ritorno di chi può rientrare. Chi non può rientrare è assistito dal Comune e quindi è garantita assistenza a tutta valutazione”.

A proposito dei tempi di ritorno alla normalità anche dal punto di vista infrastrutturale, considerate le numerose frane e i problemi viari della provincia, il capo della Protezione civile ha puntualizzato: “Non è il primo e non sarà ultimo evento alluvionale. C’è una procedura rodata per garantire ripristini delle infrastrutture. In pochi giorni la popolazione evacuata tornerà nelle proprie abitazioni.

Serve di più per interventi strutturali”. Dopo l’alluvione del 1996 che causò sei morti, a Crotone è stato progettato il cosiddetto Piano Versace che prevede la realizzazione di vasche di laminazione per contenere le piene dell’Esaro e mitigare gli effetti di dissesto idrogeologico. Piano che dopo 24 anni è stato realizzato in minima parte. “Il Piano Versace – ha detto Angelo Borrelli – è un intervento strutturale che deve essere realizzato. Noi auspichiamo che tutti gli interventi strutturali di prevenzione vengano realizzati ma non tocca alla protezione civile realizzarlo”.

“Il ministro Boccia ci è stato sempre vicino. In queste settimane l’ho avuto a fianco per l’emergenza sanitaria e, appena si è verificato questo disastro nel Crotonese, nel Cirotano e nella zona di Corigliano Rossano, il ministro stesso ha subito cambiato il programma di questa giornata e ha voluto essere presente” – ha detto il presidente ff Nino Spirlì, oggi a Crotone. “Sono molto soddisfatto della sua vicinanza – ha aggiunto – che è molto importante per noi Calabresi e soprattutto per questi territori che stanno patendo oltre ogni limite. Tutto ciò che ci sarà da fare per rimettere in piedi l’economia di questa zona, cominceremo a farlo già da oggi con la Giunta che chiederà lo stato di calamità naturale. Partiranno tutti i ristori necessari. Ognuno faccia il proprio, in maniera tale che i tempi siano sempre più brevi”.

MINISTRO BOCCIA A CATANZARO

Ultima tappa del Ministro Boccia a Catanzaro da dove ha presieduto la Conferenza Stato-Regioni. Alcune centinaia di persone hanno inscenato una protesta nelle vicinanze della Cittadella regionale. Tra coloro che hanno chiesto di poter avere un incontro con il ministro c’erano Usb, ambulanti, tirocinanti e appartenenti ai centri sociali. Hanno manifestato per sollecitare interventi a causa della crisi provocata dal diffondersi del Covid.

“Abbiamo approvato decine di provvedimenti importanti: sulla salute, sulle politiche agricole, sullo sviluppo economico, di natura economico-finanziaria, di riparto di risorse per le disabilità. Abbiamo fatto un lavoro con una parte consistente del Governo, con tutte le Regioni italiane, i Comuni e le Province”. Ha affermato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia al termine della Conferenza Stato-Regioni, che si è svolta nella Cittadella di Catanzaro, sede della Regione Calabria.

Ad affiancare il ministro, il presidente facente funzioni della Giunta regionale Nino Spirlì. “È avvenuto qui, in questa sede – ha aggiunto Boccia – e lo abbiamo fatto anche in memoria di Jole Santelli, che ci manca tanto e alla quale dobbiamo tanto, anche per il tentativo di imprimere un cambiamento. Un cambiamento che non ha un colore politico. La Calabria che riparte è l’Italia che si riscatta. È un lavoro che dobbiamo fare insieme, per questa ragione ci torneremo spesso”.

“Con il presidente Spirlì – ha concluso Boccia – c’è una collaborazione quotidiana, così come con tutto il sistema delle rappresentanze istituzionali, i sindaci e i presidenti di provincia. Non c’è alcuna distinzione di colore politico, vorrei che fosse chiaro. In questo momento i calabresi hanno bisogno di uno Stato che faccia lo Stato, e lo faccia al fianco di tutte le articolazioni. Non possiamo lasciar sola la magistratura nel lavoro che sta facendo né gli operatori sanitari per il lavoro eccezionale di ogni giorno. Ognuno di noi deve fare la sua parte”.

“Il senso principale di questa giornata è la vicinanza del governo nazionale alla regione Calabria”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia al termine della Conferenza Stato-Regioni.

“Ho ringraziato il presidente Spirlì – ha aggiunto il ministro – per aver lavorato fianco a fianco con il Governo e la Protezione civile per tutta la giornata: a Cosenza, a Crotone e a Catanzaro. La Regione Calabria, i calabresi, devono sapere che il Governo c’è, e c’è su tutto: dall’emergenza sanitaria, che continueremo ad affrontare insieme con il sostegno delle forze armate, delle forze dell’ordine e di tutti i volontari, agli interventi strutturali. La Regione Calabria merita una sanità più forte. Bisognerà valutare il rafforzamento delle strutture che sono state ridimensionate. L’Europa tutta ha preso atto che i diritti universali come salute e scuola non potranno mai più essere compressi da vincoli di bilancio. E la Calabria, da questo punto di vista, come gran parte del Mezzogiorno, ha avuto un ridimensionamento anche per questi motivi, ma non solo. L’altra parte del ridimensionamento invece è legato agli scandali e alle ruberie. E su questo i calabresi devono aiutarci a vigilare, stare accanto alla magistratura e alle forze dell’ordine, che ci aiutano a intervenire e mai come in questo momento noi vogliamo sostenere e aiutare la Calabria perbene, che è la stragrande maggioranza di una terra eccezionale”.

“Un lavoro – ha aggiunto Boccia – che faremo insieme senza distinzione di colore. Qui non ci sono casacche, c’è l’impegno assoluto del Governo. Per queste ragioni, abbiamo fatto partire questa mattina l’ultimo miglio dei lavori finali dell’ospedale da campo di Cosenza. Dal primo dicembre sarà operativo, con i test e gli esiti che saranno seguiti direttamente dal Celio. Ci sono 14 regioni in Italia che hanno ospedali da campo. La Calabria non è la prima e non è l’ultima. E ci saranno sempre ogni volta in cui avremo bisogno. Sappiamo che l’Esercito, la Marina e tutte le forze armate ci saranno. Per questo, li abbiamo ringraziati insieme al presidente Spirlì, a Cosenza”.

“A Crotone – ha detto ancora il ministro – ho ringraziato le Protezioni civili, ovviamente quella della Regione Calabria che ha fatto un lavoro eccezionale, ma anche quelle delle Regioni Puglia, Campania, Basilicata, che hanno dato il loro contributo. Anche questa è l’Italia. Le regioni che vanno in difficoltà ricevono aiuti anche dalle altre, con grande senso di collaborazione. E oggi, qui a Catanzaro, abbiamo completato una Conferenza Stato Regioni che è non solo il simbolo di questa idea che c’è di attenzione verso la Calabria. Si stratta della prima volta nella storia di una Conferenza convocata in Calabria”.

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