‘Ndrangheta. Operazione “Basso profilo”: arrestato assessore regionale Talarico

Ruota intorno all’imprenditore Antonio Gallo, alias “il principino”, l’inchiesta “Basso profilo” condotta dalla Dia di Catanzaro con il coordinamento della Dda che ha portato all’arresto di 48 persone tra le quali l’assessore regionale al Bilancio Francesco Talarico.

Gallo, dicono gli investigatori, è in grado di rapportarsi con soggetti del calibro di Nicolino Grande Aracri, capo dell’omonima cosca, ma anche Mario Donato Ferrazzo (del locale di Mesoraca), Domenico Megna (del locale di Papanice), dei maggiorenti delle cosche cirotane, di Antonio Santo Bagnato (del locale di Roccabernarda).

Nell’inchiesta sono coinvolti anche due politici catanzaresi, Tommaso Brutto, ex consigliere di minoranza al comune di Catanzaro, e il figlio Saverio, assessore del comune di Simeri Crichi, che, avrebbero messo in contatto un finanziere infedele – Ercole d’Alessandro – con Gallo. In cambio di alcune informazioni ha ottenuto un posto di lavoro per il figlio. Gallo ottiene poi importanti forniture da Lorenzo Cesa al quale è arrivato ‘presentato da Talarico.

Documentata una cena a Roma nel luglio 2017 mentre Cesa è eurodeputato. Talarico, insieme ai due politici locali, avrebbero guardato a Gallo come imprenditore di loro riferimento per l’aggiudicazione di grossi appalti. In cambio hanno ottenuto sostegno elettorale. Nel corso dell’indagine è stata accertata la movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro.

LE PAROLE DI NICOLA GRATTERI

“Questa indagine è la sintesi di ciò che diciamo da anni: la ‘ndrangheta spara di meno però corrompe sempre di più, ha rapporti con il mondo dell’imprenditoria e politica. Dimostra appieno il rapporto diretto tra ‘ndrangheta, politica ed economia, con la consapevolezza che l’interlocutore è espressione della criminalità”.

“La sintesi – ha aggiunto – è che l’imprenditore Gallo, uomo molto eclettico ed un filo spregiudicato, ha contatti con uomini delle forze dell’ordine, della politica, con la ‘ndrangheta di tutto il crotonese e attraverso questi contatti riesce ad allargare sempre più e in modo smisurato queste sue attività imprenditoriali. Nelle perquisizioni abbiamo trovato milioni in contanti, orologi di lusso, auto, e parliamo di un imprenditore medio piccolo. Questa voglia ingrandirsi lo porta fino a Reggio Calabria a rivolgersi ai De Stefano-Tegano per organizzare la campagna elettorale di Franco Talarico, lo porta a salire a Roma per cercare di ottenere appalti di livello nazionale e organizza, attraverso Talarico, un incontro con Cesa.

Talarico sapeva perfettamente che Gallo andava a rivolgersi alle cosche di Reggio. Cesa e Talarico erano nello stesso partito e quindi, per ricambiare l’interesse per le elezioni politiche, ha organizzato il pranzo””.

In merito al coinvolgimento dei professionisti, Gratteri ha affermato che “fa un po’ impressione vedere il mondo delle professioni al servizio di faccendieri ed in questo caso di ‘ndranghetisti. Il limite quale è? Fino a dove si spingerà il mondo delle professioni ad essere a servizio della ‘ndrangheta? E’ questa la nuova frontiera che ormai da 4 anni, da quando sono a Catanzaro, stiamo cercando di dimostrare. Ogni indagine avanziamo di un pezzo, facciamo un nuovo step, entriamo sempre più nei quadri della pubblica amministrazione, della classe dirigente, della classe borghese, aristocratica, dotta e scopriamo pezzi di mondi marci e questo è desolante. Non stiamo parlando di stato di necessità ma di ingordigia”.

CESA SI DIMETTE DA SEGRETARIO UDC

Lorenzo Cesa si è dimesso da segretario nazionale dell’Udc. “Mi ritengo totalmente estraneo – ha detto ad Ansa – chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni come effetto immediato”.

ARRESTATO DIPENDENTE INVITALIA DELEGATO ALLA STRUTTURA DEL COMMISSARIO PER EMERGENZA COVID

Uno degli arrestati nell’operazione “Basso profilo”, Natale Errigo, dipendente di Invitalia, negli ultimi mesi ha supportato la struttura del Commissario per l’emergenza Covid. L’uomo, imparentato con esponenti della cosca De Stefano-Tegano del quartiere Archi di Reggio Calabria, avrebbe stipulato un “patto di scambio” con Talarico. Errigo è stato sospeso dalle funzioni e dallo stipendio e Invitalia ha già “avviato un’attività di audit interno, i cui risultati saranno messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria”.Un’interdittiva é stata emessa a carico del notaio Rocco Guglielmo, di 58 anni, di Catanzaro, uno dei più noti ed attivi notai calabresi.

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