‘Ndrangheta voleva rapire sindaco di Scilla: 19 arresti

Volevano sequestrare il sindaco di Scilla Pasqualino Ciccone per ottenere indebite concessioni per lo sfruttamento della spiaggia. È quanto emerge nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda nell’ambito dell’operazione “Lampetra”.

I carabinieri hanno arrestato 19 persone tra Scilla, Sinopoli, Sant’Eufemia d’Aspromonte e nelle province di Messina, Milano, Roma e Terni.

L’inchiesta ha dimostrato l’operatività della cosca di ‘ndrangheta Nasone-Gaietti operante nel territorio di Scilla e nelle aree limitrofe. Gli indagati sono accusati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata alla produzione e al traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi e tentato omicidio.

La cosca era interessata all’amministrazione comunale, monitorava l’edilizia pubblica per poter procedere all’imposizione del pizzo, controllava lo spaccio nel territorio di Scilla, Villa San Giovanni  e Bagnara Calabra sia della marijuana che era capace di produrre autonomamente che di cocaina che arrivava da Sinopoli.

Il fornitore di riferimento dell’organizzazione, infatti, sarebbe stato Antonio Alvaro, finito in carcere.

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