Voto di scambio ad Amantea: minoranza chiede le dimissioni del sindaco

Tommaso Signorelli, consigliere comunale di minoranza ad Amantea dopo essere stato sconfitto da Mario Pizzino alle amministrative del giugno scorso chiede le dimissioni del sindaco e di tutta la giunta alla luce degli arresti per voto di scambio del consigliere di maggioranza Marcello Socievole e dell’ex sindaco Franco La Rupa. “Durante la campagna elettorale dello scorso 11 giugno – prosegue Signorelli – i soggetti coinvolti sono stati (alla luce dei fatti) influenti nella vittoria alle amministrative attraverso attività di pressione ‘elettorale’. E il Circolo del Partito democratico di Amantea dovrebbe essere immediatamente commissariato. Mi preme sottolineare che la Lista Azzurra ha fatto della legalità e della trasparenza i suoi cavalli di battaglia durante tutta la campagna elettorale dello scorso 11 giugno. Si è rivelato invece un minestrone elettorale che ha certificato la loro appartenenza a quel vecchio modo di intendere la politica non come servizio alla cittadinanza ma come strumento per il soddisfacimento dei propri interessi. La città di Amantea purtroppo e per colpa di irresponsabili, cade nuovamente in un tunnel senza uscita. Vorrei fare i miei apprezzamenti al vicesindaco di Serra d’Aiello, Fabio Innocenti, che ha avuto il coraggio di denunciare questo stato di cose. Purtroppo la campagna elettorale del giugno 2017 si è caratterizzata per una serie di episodi simili a quello denunciato dal vicesindaco di Serra d’Aiello. Episodi che hanno influenzato la vittoria finale a favore del sindaco attuale, Mario Pizzino”. “Vorrei ricordare a tutti – conclude Signorelli – che l’attuale sindaco, Mario Pizzino, il suo assessore Rocco Giusta e il consigliere comunale di maggioranza che è stato arrestato, Marcello Socievole, all’epoca dell’operazione Nepetia si dimisero dal consiglio comunale con gran clamore chiedendo fortemente le dimissioni del sindaco pro tempore Francesco Tonnara. Adesso l’attuale primo cittadino, invece, rimane al suo posto, pur in presenza di fatti molto gravi che potrebbero portare all’arrivo della Commissione d’accesso in Comune”.

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