SCALEA. AFFISSIONI PUBBLICITARIE E MENSA: IN CONSIGLIO RISPONDONO SINDACO E LA SUA VICE

Affissioni pubblicitarie e servizio mensa. Questi i punti “caldi” del Consiglio comunale di Scalea riunitosi ieri.

Il sindaco Giacomo Perrotta ha risposto ad una interpellanza avente ad oggetto la tassa sulla pubblicità.

LE PAROLE DI PERROTTA

Le modalità di applicazione del canone di esposizione pubblicitaria avviene in base al regolamento per la disciplina del Canone Patrimoniale di Occupazione del Suolo Pubblico ed esposizione pubblicitaria e del Canone Mercatale approvato in Consiglio Comunale nel Giugno 2021.

Questo Regolamento, composto da 72 articoli va a disciplinare tutto quanto concerne, appunto, l’esposizione pubblicitaria.

È necessario fare un breve excursus su come tale servizio, e la relativa riscossione dei canoni, si è evoluto nel corso di questi anni.

Partiamo dal 26.01.2000, giunta Pezzotti, quando tale servizio era affidato alla SICAP.

Successivamente nel 2002 veniva affidata alla Ausonia Servizi Tributari SPA e nel 2010 alla CENSUM s.r.l.

Quindi l’emissione di accertamenti risale al 2012.

Dal 2012 al 2020 non vi è traccia di accertamenti dell’imposta comunale sulla pubblicità.

Il 26.05.2020 il commissario, con i poteri del consiglio comunale, fornisce atto di indirizzo finalizzato alla predisposizione di tutti gli atti finalizzati all’affidamento in concessione del servizio di gestione e accertamento e riscossione ordinaria e coattiva dell’imposta sulla pubblicità, pubbliche affissioni compresi passi carrai.

All’esito di bando di gara è risultata aggiudicatrice del servizio la Globo Tributi s.r.l.

La Globo Tributi s.r.l., ad esito di una attività ricognitiva circa l’accertamento e la riscossione dell’imposta sulla pubblicità, pubbliche affissioni e passi carrai, comunica all’Ente che non esisteva un ruolo relativo ai mezzi pubblicitari, non esistevano né autorizzazioni né dichiarazioni, relativamente alle pubbliche affissioni non sono risultati avvisi di pagamento o accertamento.

Si è iniziato ad effettuare il censimento di tutti i cespiti soggetti a tassazione e si è iniziato anche alla rilevazione dei passi carrabili.

Veniamo ora alle modalità di esazione ed iniziamo con il dire che tutto è compiutamente indicato nel regolamento approvato in consiglio.

Iniziamo con il precisare che il canone non è dovuto per le insegne di esercizio di attività commerciali e di produzioni di beni e servizi che contraddistinguono la sede ove si svolge l’attività di superficie complessiva fino a 5 metri quadrati.

Sono insegne di esercizio le scritte, comprese quelle su tenda, le tabelle, i pannelli e tutti gli altri mezzi similari – opachi, luminosi o illuminati.

Gli articoli 21 e 22 del regolamento disciplinano tutta una serie di esenzioni e riduzioni.

Per quanto riguarda le pubbliche affissioni, queste sono disciplinate dall’articolo 23 all’articolo 32 del regolamento in cui sono previsti anche riduzioni ed esenzioni.

Veniamo ai due casi che hanno destato più scalpore: i manifesti mortuari ed i passi carrabili.

Agli annunci mortuari si applica una riduzione del diritto al 50%.

Nel merito è necessario premettere che, poiché il messaggio diffuso attraverso i manifesti luttuosi non ha rilevanza economica, non può realizzarsi il presupposto impositivo che legittima l’imposta sulla pubblicità, ma si tratta di pubbliche affissioni ed è dovuto il canone sulle pubbliche affissioni.

Tale canone è dovuto o dall’agenzia di onoranze funebri che provvede all’affissione ed in solido con il committente, ovvero la famiglia del defunto.

Veniamo ai passi carrabili: sono definiti passi carrabili quei manufatti costituiti da listoni di pietra o da appositi intervalli lasciati nei marciapiedi o comunque da una modifica del piano stradale intesa a facilitare l’accesso dei veicoli.

Per i passi carrabili la tariffa è ridotta del 50%

Il canone non è dovuto per i semplici accessi, carrabili o pedonali quando siano posti a filo con il manto stradale.

Abbiamo avuto più incontri con la Globo Tributi la quale si è dichiarata disposta, anche perché non potrebbe essere possibile il contrario, a verificare eventuali errori ed a porvi rimedio.

Concludo ricordando che la potestà impositiva è statale e una amministrazione non può decidere se richiedere o no le imposte può esclusivamente dilazionare il pagamento, per come previsto dalla legge ed il comune di Scalea prevede una possibilità di dilazionare fino a 72 mesi”.

La vicesindaca, Annalisa Alfano, ha risposto invece all’interpellanza sulla qualità della mensa dell’Istituto comprensivo.

LA NOTA 

Da parte mia e dell’Amministrazione tutta la massima apertura al dialogo costante con le parti interessate. A tal fine, ho invitato il gruppo consiliare “Per Scalea”, che ha presentato l’interpellanza, a comunicare ai cittadini, che a loro si sono rivolti, preoccupati, il risultato dei vari accessi effettuati, dagli organi preposti, presso il centro cottura e la sala mensa dell’Istituto comprensivo ‘Gregorio Caloprese’. Da questi è emerso che la qualità del cibo, utilizzato per la preparazione dei pasti e le modalità con cui questa avviene, corrispondono a quanto previsto dal capitolato d’appalto e dalle normative vigenti. Non è, quindi, emersa alcuna irregolarità.

È doveroso ringraziare, per la costruttiva collaborazione a risolvere i dubbi sollevati sul servizio di refezione scolastica il Dirigente Scolastico, i rappresentati dei genitori, gli insegnanti, il comitato mensa, gli uffici comunali, la ditta che gestisce il servizio e i genitori tutti.

Il nostro compito, è quello di analizzare le istanze, provenienti dalla cittadinanza. Un lavoro quotidiano che abbiamo intenzione di portare avanti, sempre, nel rispetto dei diritti dei cittadini e di quelli che sono i nostri doveri. Ovviamente continueremo a vigilare, come sempre fatto, sulla corretta esecuzione del servizio di refezione scolastica, confidando nella giusta e leale collaborazione di tutte le parti interessate.

Una precisazione è, comunque, doverosa. In accordo con il Consiglio d’istituto, per quanto riguarda la mensa scolastica – asserisce Alfano – d’ora in avanti accoglieremo come valide unicamente le perplessità e le preoccupazioni, presentate dai genitori ufficialmente e direttamente presso gli uffici preposti, anche attraverso il Dirigente scolastico, i rappresentanti di classe, il comitato mensa, gli insegnanti e i gruppi, presenti in Consiglio comunale, e non tramite le vie brevi e non istituzionali, come i social. Ciò, al fine di evitare spiacevoli strumentalizzazioni, nel rispetto delle regole del governo della cosa pubblica, e per tutelare la serenità dell’ambiente scolastico e delle persone che lo vivono.

Il benessere dei nostri figli è tra le priorità di ogni genitore. È fondamentale che anche le Istituzioni agiscano in tal senso. Da Vicesindaca e da genitore continuerò il percorso intrapreso con la massima disponibilità ad un confronto aperto su ogni questione, come fatto dal principio, restando a disposizione della cittadinanza”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *