SEGREGA IN CASA FAMILIARI: ARRESTATO DAI CARABINIERI

Ieri a Rogliano i Militari della locale Stazione dei Carabinieri e dell’Aliquota Radiomobile hanno tratto in arresto V.A., 21enne originario del luogo. Il giovane, già noto alle Forze dell’Ordine per alcuni precedenti per reati contro la persona e per i molteplici interventi già effettuati presso la propria abitazione per liti familiari anche violente, lo scorso settembre era già stato denunciato a piede libero quando, armato di un coltello da cucina, aveva costretto i genitori ad uscire di casa e tagliato gli penumatici dell’autovettura di famiglia per impedire loro di raggiungere la vicina Caserma dei Carabinieri.


Nella giornata di venerdì il copione è di nuovo iniziato: l’ennesima richiesta di denaro rivolta ai genitori. Al netto rifiuto scaturisce l’ennesima crisi violenta; afferrata una bottiglia di vetro e un’asta di ferro reperite al livello superiore dell’abitazione, ha iniziato ad inveire contro i genitori e, soprattutto, nei confronti della madre mentre il padre faceva appena in tempo ad uscire di casa per contattare telefonicamente il 118. Sono infatti stati proprio i sanitari, giunti sul posto nell’arco di pochissimo tempo dal vicino Distretto sanitario, a chiedere l’ausilio dei Militari dell’Arma: il ragazzo era infatti asserragliato in casa e non consentiva loro di entrare nell’appartamento né ai familiari di uscirne. All’arrivo dei Carabinieri, la situazione è parsa immediatamente molto seria: dall’appartamento continuavano a provenire grida e minacce indirizzate dal giovane alla madre, incapace di reagire per via delle proprie precarie condizioni di salute. I Militari cercavano allora di avviare un dialogo con il soggetto, al fine di scongiurare più gravi conseguenze e guadagnare tempo, ma senza successo. Gli stessi cercavano allora di effettuare un primo accesso coattivo all’abitazione: mentre alcuni operanti sfondavano la porta ubicata al piano terra dell’appartamento, un’altra coppia di Militari cercava di farsi aprire l’ingresso principale ubicato al primo piano dello stabile: accortosi della manovra però, l’uomo si scagliava violentemente contro questi ultimi, costringendoli a desistere per evitare conseguenze più gravi. Trascorsa oltre un’ora finalmente il giovane inizia a palesare qualche segno di cedimento: uno dei Militari dell’Aliquota Radiomobile riusciva infatti a convincerlo a lasciare che si avvicinasse e, parlandogli da una distanza di sicurezza, avviava con lo stesso un dialogo che, sebbene con estrema diffidenza, otteneva quantomeno di stemperarne l’animo. Dopo un’ulteriore mezz’ora di dialogo il Carabiniere, che fino a quel momento aveva parlato al soggetto, asserragliato su una scala a chiocciola che, interna all’abitazione, gli consentiva di tenerne d’occhio entrambi i livelli, dal piano terra, riusciva a convincerlo a lasciarlo entrare nell’appartamento dal piano superiore, almeno per verificare le condizioni della madre. Di lì a pochissimi minuti il ragazzo si lasciava infine convincere dal Militare a consegnare la bottiglia ed il pezzo di ferro: a quel punto anche gli altri operanti e il personale medico faceva ingresso nell’abitazione, constatando lo stato di grave agitazione dei presenti, nei cui confronti saranno necessari ulteriori accertamenti sanitari.
Portato in Caserma dopo oltre due ore dall’arrivo sul posto dei Militari, il giovane è stato tratto in arresto e, in attesa della pronuncia del giudice, per lui si sono immediatamente spalancate le porte del carcere. Dovrà ore rispondere del Sequestro di persona e dei Maltrattamenti perpetrati nei confronti dei familiari, nonché delle molteplici minacce ed ingiurie rivolte ai Carabinieri.

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