Confiscati beni di interesse storico artistico del valore stimato pari a 150 mila euro a Gioacchino Campolo, imprenditore reggino noto come “re dei videopoker” contiguo alle cosche di ‘ndrangheta Audino, Zindato, Libri e De Stefano, condannato, in via definitiva, a 16 anni di reclusione per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso e già sottoposto alla misura personale della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno per 4 anni. Il Provvedimento, emesso riguarda quattro opere d’arte in marmo risalenti ai secoli XVII – XVIII. Già nel 2015 a Campolo erano stati confiscati beni per 327 milioni di euro.