L’assessore regionale alle Attività produttive, Carmen Barbalace, é indagata nell’inchiesta condotta dalla Dda di Reggio Calabria che ha portato al fermo di 116 persone accusate di fare parte delle più importanti cosche del “mandamento” ionico della ‘ndrangheta. L’assessore Barbalace é indagata per abuso d’ufficio in concorso, truffa aggravata e truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche. La vicenda riguarda un imprenditore agricolo, anche lui inquisito, che tramite raggiri avrebbe simulato il possesso di requisiti, in realtà inesistenti, per partecipare a un bando e ottenere un finanziamento di 55 mila euro. La Barbalace, assieme a Giovanni Aramini e Salvatore Spinelli, componenti della commissione di riesame delle istanze prodotte dagli esclusi della graduatoria provvisoria del bando regionale Psr Calabria, nell’esaminare la domanda, non sottoscritta e redigere il verbale finale, avrebbe ammesso al finanziamento l’imprenditore senza rilevare le violazioni procedurali e senza verificare che la pratica fosse espletata secondo la legge.