Coronavirus, è morto l’architetto che progettò l’Unical

È morto Vittorio Gregotti, l’architetto che ha progettato negli anni 70, l’Università della Calabria.  Nato a Novara il 10 agosto del 1927,   era ricoverato da alcuni giorni presso l’ospedale San Giuseppe di Milano in seguito alle conseguenze di una polmonite da coronavirus.

Il progetto di Vittorio Gregotti vinse nel 1974, tra i 67 che parteciparono, il bando per il concorso internazionale per la sede dell’Università degli Studi della Calabria. Fu il primo bando per la realizzazione di una università residenziale a struttura dipartimentale in Italia.

«Ho appreso con grande tristezza la notizia della scomparsa di Vittorio Gregotti, un grande architetto al quale l’Università della Calabria deve molto”, ha dichiarato il rettore dell’Unical, Nicola Leone.  “La sua idea di antropogeografia è alla base del suo progetto, con un asse centrale di oltre tre chilometri a fare da collante tra le “colline” dei cubi, calato perfettamente nel paesaggio di Aracavacata. Il ponte ha caratterizzato da sempre l’identità visiva dell’Unical, tanto da divenire il logo della nostra università.

L’idea progettuale di Gregotti – afferma ancora il rettore Leone – è strettamente connessa a quella di campus che è l’essenza stessa del nostro ateneo, un luogo di interscambio, in cui si incontrano discipline e culture diverse, in cui gli studenti non solo studiano, ma vivono un’esperienza universitaria totale, di formazione e socialità”. “La scomparsa di Gregotti capita, purtroppo, in un periodo in cui quella socialità, che è l’humus del nostro campus, ci è preclusa per motivi di emergenza sanitaria.

Ma proprio quell’assenza – conclude Leone – ci fa ricordare la sua importanza, nella speranza che quel ponte disegnato da Gregotti, sul quale hanno transitato migliaia di giovani che all’Unical hanno costruito il loro futuro, possa tornare presto ad essere animato, con maggiore consapevolezza dell’importanza della condivisione e della solidarietà, nonché con una rinnovata voglia di camminare e crescere insieme».

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