TABLET MALFUNZIONANTI. SAVAGLIO: “E’ FAKE NEWS, REGIONE NON LI HA INVIATI ALLE SCUOLE”

“Si leggono molte fake news su tablet malfunzionanti che la Regione Calabria avrebbe inviato agli Istituti scolastici. È falso. È bene chiarire che: i finanziamenti stanziati dalla Regione sono in via di erogazione alle scuole, le quali, provvederanno esse stesse all’acquisto di dispositivi completi di app e-learning e software per la didattica inclusiva e di giga necessari alla connessione. La controinformazione crea solo confusione e non produce altro che insicurezza in un clima già provato e fragile, come quello che la società tutta sta attraversando. L’assessorato e la Presidenza lavorano per una scuola che assicuri il diritto allo studio a tutte e tutti. Dunque, dispositivi, connessione, applicativi ad hoc per la didattica e per software speciali per le disabilità, è solo il primo step per adeguarsi ad una scuola che è ormai da considerarsi cambiata, e per la quale non ci fermeremo ai tablet o ai note book, che pure restano prioritari, ma che chiede interventi importanti sulla formazione, sulla rimodulazione degli spazi e degli organici. L’invito è seguire il sito e le pagine ufficiali dell’Ente regionale per evitare la circolazione di false notizie, chiedendo a tutti uno sforzo di responsabilità anche in questo senso”.

Così Sandra Savaglio, assessore istruzione, università, ricerca e innovazione.

L’assessore Sandra Savaglio è intervenuta stamani ai lavori della IX Commissione, Conferenza Stato regioni dedicata al settore Istruzione. Gli assessori presenti alla riunione, hanno tutti lamentato la mancanza di un dialogo tra la Ministra Azzolina e i rappresentanti istituzionali regionali, utile per avviare una più concreta e proficua collaborazione. L’assessora Savaglio, in particolare, ha chiesto una presa di posizione più chiara, da parte del governo, sull’obbligatorietà delle scuole di adeguarsi alla didattica a distanza. Per assicurare il diritto allo studio si devono tracciare delle linee guida più chiare per le scuole, non basta acquistare dispositivi e potenziare le connessioni, ma disporre una formazione seria per i docenti, rimodulare gli spazi degli edifici scolastici e rivedere gli organici. In particolare, si è sottolineata l’importanza di una formazione ben articolata e mirata alla didattica a distanza, per evitare ulteriori ritardi già accumulati nell’anno ancora in corso. Per l’auspicato rientro a scuola a settembre, inoltre, tutti i rappresentanti regionali sono unanimi nel ritenere improponibile la soluzione indicata dalla ministra, ovvero: chiedere ai docenti di dividere gli alunni e lasciarne metà a casa, mentre l’altra metà entra in classe. Bisogna piuttosto ripensare la scuola, interpretando le necessità, frutto dell’emergenza che ci siamo ritrovati ad affrontare, come punto di partenza per una nuova visione globale. In questo modo, saremo in grado di trasformare in opportunità di crescita e innovazione quanto affrontato come emergenza.

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