Caporalato. 52 arresti tra Cosenza e Matera

La Guardia di Finanza di Cosenza ha arrestato 52 persone nell’ambito di un’operazione denominata ‘Demetra’ contro il caporalato nella piana di Sibari scattata tra le province di Cosenza e Matera. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Quattordici delle persone coinvolte sono state portate in carcere ed altre 38 sono finite ai domiciliari. Per altre otto persone é stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I finanzieri hanno anche sequestrato 14 aziende, 12 in Basilicata e due in provincia di Cosenza. I “caporali” appartenevano a due gruppi. Uno si occupava dei rapporti con le aziende, l’altro garantiva la permanenza della manodopera sul territorio italiano anche attraverso matrimoni di comodo. I braccianti, oltre 200, percepivano 80 centesimi a cassetta di agrumi raccolta e a questo tipo di lavoro erano destinati pakistani o uomini provenienti dall’Africa. Per la raccolta delle fragole venivano impiegate, invece, donne dell’est Europa che ottenevano come compenso 28 euro al giorno, ai quali venivano detratti i costi di trasporto e vitto, nonostante le condizioni di lavoro fossero disumane. I braccianti venivano chiamati ‘scimmie’ è emerso dalle intercettazioni dei finanzieri di Cosenza.

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