Ndrangheta: venti arresti tra Brianza e Comasco

Venti persone ritenute affiliate alla ‘ndrangheta sono state arrestate dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza, coordinati dalla DDA di Milano. Altre due persone sono state sottoposte all’obbligo di firma. I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti nelle province di Monza e Brianza, Como, Lecco, Reggio Emilia, Macerata e Reggio Calabria. Le accuse sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e acquisizione indebita di esercizi pubblici, porto abusivo di armi e associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Droga e armi sono state sequestrate a casa di familiari degli indagati. Gli arrestati sono ritenuti vicini alla famiglia “Cristello” di Vibo Valentia e legati alla ‘locale’ della ‘ndrangheta attiva in Brianza. Gli affari dell’associazione mafiosa, in via di espansione in Germania, Spagna e Svizzera, si sarebbero concentrati sui servizi di sicurezza di bar e ristoranti nelle province di Monza, Como e Milano, dove alcune ditte private sarebbero state imposte con la forza ai gestori. La cosca aveva interessi anche nella scelta delle postazioni per venditori ambulanti, nella risoluzione di eventuali “controversie”, oltre allo spaccio di droga, all’usura e al recupero crediti.

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