Gratteri parla ai giovani di Progetto Policoro Calabria

Il Progetto Policoro Calabria torna ad incontrarsi dopo le limitazioni causate dal COVID19.

L’evento dal titolo “Dark Money: per le mafie si scrive crisi, ma si legge opportunità” si è svolto a Lamezia Terme all’interno della Sala Napolitano del Comune.

Tra i presenti Michele Albanese, giornalista da anni sotto scorta, per aver denunciato l’ormai emblematico “inchino” di Oppido ed il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.

Michele Albanese ha portato un contributo di valori non indifferente, in primis perché è stato coinvolto, ormai 25 anni fa, nella nascita di Progetto Policoro da Don Mario Operti, e poi per la conoscenza del territorio che ha portato alla luce fragilità, limiti imposti e grandi opportunità.

“La Calabria può essere salvata se ognuno di noi capisce che deve dare qualcosa, che bisogna rinunciare ciascuno ad un pezzo, per raggiungere un bene comune e aiutare la nostra comunità” questo forse il passaggio più significativo, che condensa il senso dell’accorato intervento di Albanese, che ha evidenziato come ci sia bisogno di coerenza, coraggio e credibilità per sconfiggere la ‘Ndrangheta che opprime e blocca settori strategici come l’agroindustria, il turismo e la ristorazione.

Tante le domande e le riflessioni stimolate dal giornalista minacciato dalla ‘Ndrangheta, che non si è sottratto al confronto con gli animatori di Progetto Policoro, anzi li ha esortati a comunicare, a dare segnali forti di presenza e di essere comunità, di sostenersi a vicenda anche se si opera in territori lontani, perché le mafie vincono quando si è soli.

Giusti, educati e fermi: questi i tre attributi che, secondo il procuratore Nicola Gratteri, devono contraddistinguere i giovani che oggi vogliono creare qualcosa in Calabria.

“Bisogna studiare i bandi europei, le opportunità vere di sviluppo per i giovani arrivano da lì, poi bisogna mettere una tenda davanti alla cittadella regionale e parlare con i dirigenti per far conoscere e comprendere i bandi che possono dare tanto ai giovani calabresi.” E il procuratore continua con altre idee per i giovani: “Un’università del turismo a Lamezia Terme, nei locali che resteranno liberi della Fondazione Terina, interessarsi ai beni confiscati fino ad essere duri e scortesi quando nell’affidamento si verificano trattamenti di serie A e di serie B per le associazioni.”

Un mare di spunti e di speranza per i giovani calabresi che per il procuratore sono l’opposto di quello che rappresentano per la ‘Ndrangheta, per cui un giovane è una pedina da usare e se necessario sacrificare per il bene dei propri affari.

Gratteri ha poi sottolineato che: “Stiamo vivendo un momento estremamente delicato, soprattutto per i precari e le persone più fragili, c’è bisogno di soldi subito, ma questo non significa che non si possa e non si debba vigilare su questi fondi, altrimenti si rischiano solo distorsioni che favoriscono le mafie. Dobbiamo vigilare sui nostri territori, perché in questo momento la ‘Ndrangheta guarda alle opportunità della crisi ed è fondamentale non lasciare solo chi è più in difficoltà.” Infine, un invito per tutti “È tempo di fare le cose in grande per la nostra terra.”

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