‘Ndrangheta. Informò boss dell’arresto: in manette ex poliziotto

Nel luglio 2018 avrebbe informato i boss delle cosca di ‘ndrangheta Cacciola-Grasso di Rosarno che i carabinieri stavano per eseguire l’operazione “Ares” e che sarebbero finiti in carcere. I carabinieri hanno arrestato un ex poliziotto di 45 anni, in servizio fino allo scorso mese di agosto nel posto di polizia di Frontiera marittima all’interno del porto di Gioia Tauro, per concorso esterno in associazione mafiosa.

L’indagine – denominata ‘Antenora’ – è stata avviata a luglio 2018 quando la Dda di Reggio Calabria aveva emesso un fermo di indiziato di delitto nei confronti di 38 soggetti appartenenti o contigui alle cosche Cacciola e Grasso. Sette indagati sfuggirono all’arresto e tra questi Rosario Grasso, elemento di spicco e rampollo del clan. I sette latitanti, nel giro di pochi mesi, sono stati tutti catturati e la Dda è riuscita anche a individuare le connivenze che gli avevano consentito di darsi alla fuga.

Dalle indagini, inoltre, è emerso che l’ex sovrintendente non avrebbe favorito la cosca solo in quell’occasione, ma avrebbe rappresentato un supporto indispensabile per l’ingresso nel porto di Gioia Tauro di ingenti quantitativi di cocaina provenienti dal Sudamerica. Per farlo, G.C. sarebbe stato sistematicamente retribuito e per questo, oltre all’accusa di concorso esterno con la ‘ndrangheta, la Dda gli contesta anche la corruzione propria e la partecipazione ad associazioni dedite al narcotraffico internazionale.

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