Elezioni. A Reggio Calabria hanno votato anche due morti: arrestato Consigliere Castorina

Antonino Castorina, consigliere comunale di Reggio Calabria eletto nelle elezioni di settembre, è stato arrestato e posto ai domiciliari, dagli agenti della Digos nell’ambito dell’inchiesta che riguarda lo svolgimento delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre scorso. Analoga misura cautelare è stata emessa nei confronti di un presidente di seggio, Carmelo Giustra che, secondo quanto emerso, avrebbe aiutato Castorina a violare la normativa elettorale.

Castorina, che è pure componente della direzione nazionale del Partito democratico, con 1510 voti raccolti alle elezioni di settembre, è stato il consigliere comunale più votato del centrosinistra.

Dall’inchiesta, coordinata dalla Procura reggina, è emerso che tra i votanti ci sarebbero due defunti così come anziani che in realtà non sono andati al seggio.

Il voto di chi si è astenuto, inoltre, sarebbe stato possibile grazie alle centinaia di duplicati delle tessere elettorali che, stando a quanto trapela, lo stesso Castorina e altri soggetti a lui vicini avrebbero ritirato negli uffici comunali senza alcuna delega e senza i documenti di identità degli interessati.

Non tutte, ma buona parte di quelle schede, poi, sarebbero state utilizzate per registrare il voto in alcuni seggi della città.

Non avendo il documento di riconoscimento degli ignari elettori, si è proceduto alla loro finta identificazione attraverso la normativa che consente ai membri dell’Ufficio elettorale di sezione di certificare la “conoscenza personale” dell’anziano.

In sostanza, qualcuno ha riconosciuto al seggio anziani che, in realtà, non si sono mai mossi da casa. L’inchiesta non si è ancora conclusa.

Questa non è un’indagine sulle elezioni, ma è un’indagine su alcuni fatti reato accertati in quanto commessi in occasione delle elezioni amministrative di Reggio Calabria” – ha detto il procuratore Giovanni Bombardieri durante la conferenza stampa. Otto sono le sezioni elettorali interessate dall’inchiesta.

“È un’indagine – ha aggiunto il procuratore – partita da un’intuizione della Digos e della Procura dopo che un soggetto è stato trovato in possesso di duplicati elettorali. Castorina aveva chiesto e ricevuto 280 duplicati su 320 rilasciati dall’ufficio comunale del quartiere Santa Caterina. Sui primi 100 certificati esaminati, tutti i soggetti contattati non avevano mai rilasciato la procura, non avevamo mai dichiarato lo smarrimento del loro certificato e non si erano mai recati a votare. Si è fatta incetta di certificati e illecitamente sono stati utilizzati. Le indagini sono ancora in corso. Mai come in questo caso si tratta di un primo step. C’è ancora tanto materiale documentale da esaminare e che sta venendo fuori dalle perquisizioni”.

“Non spetta a noi – ha sostenuto il procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni – dire che le elezioni vanno rifatte. Qui non si tratta di una questione estemporanea, ma di un meccanismo preordinato da tempo. A Castorina è stata data la possibilità di fare tutto questo, attraverso condotte che gli hanno consentito di nominare dei presidenti di seggio compiacenti”.

“Anche questa – ha spiegato ancora Bombardieri – è una vicenda che viene analizzata dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare. Castorina ha provveduto lui stesso alla nomina dei sostituti dei presidenti di seggio all’inizio facendo riferimento a un atto di delega da parte sindaco, titolato a nominare i presidenti che sostituivano quelli che rinunciavano all’incarico e poi con una procedura successivamente ratificata dallo stesso sindaco”.

“Oggi non è una bella giornata per la nostra città. – ha dichiarato il questore Bruno Megale – e da reggino, mi sento di dire che per noi è una giornata triste perché andare a verificare dei fatti così gravi che riguardano le elezioni amministrative, sono attività che rischiano di minare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni democratiche“.

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