‘Ndrangheta/1. A ‘Kossa’ imprenditori agricoli nelle mani dei Forastefano

Scacco alla cosca di ‘ndrangheta Forastefano di Cassano allo Ionio. La Polizia ha arrestato 17 soggetti appartenenti o comunque vicini al clan operante nella Sibaritide nell’ambito dell’operazione denominata “Kossa” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

L’indagine, che richiama l’antica denominazione di Cassano ha ricostruito l’attuale operatività dei “Forastefano”, rigeneratasi dopo gli interventi giudiziari del 2008. L’azione del sodalizio si è concretizzata a danno degli altri imprenditori che operano nel settore agroalimentare nell’area della Sibaritide tra le quali anche un’azienda, con sede nella provincia di Ferrara, di livello europeo nel campo della commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, il cui rappresentante legale è risultato vittima di una lunga serie di vessazioni.

La forza di intimidazione del sodalizio criminale dei Forastefano ha generato un diffuso timore tra gli operatori commerciali e gli imprenditori vittime di estorsioni, per godere della “protezione” delle loro attività economiche e beni aziendali.

Si tratta di un sodalizio che estende la sua influenza su un territorio caratterizzato, in tempi recenti da una sequenza di vicende omicidiarie, che denota la pericolosità della criminalità operante nell’area.

A fronte degli imprenditori che, a differenza del passato, hanno denunciato le vessazioni subite, altri sono stati cooptati, a vario titolo, dal sodalizio, anche per programmare e consumare, avvalendosi delle società da questi gestite nel settore agricolo, sistematiche truffe ai danni dell’INPS, con l’apparente rappresentazione di rapporti di lavoro fittizi, fonte di finanziamento del sodalizio medesimo.

Le mire imprenditoriali si sono estese inoltre al settore degli autotrasporti, monopolizzato grazie a un “cartello” di ditte riconducibili, direttamente o indirettamente, al clan e votato all’acquisizione, spesso forzosa, delle commesse di altri operatori del settore.

Una penetrazione quasi totalizzante nel tessuto sociale ed economico della zona, resa possibile anche dalla pax mafiosa stipulata con gli storici rivali con i quali si sono in passato contrapposti per il controllo criminale.

Il superamento della antica contrapposizione è, plasticamente, evidenziato dalla consumazione di alcuni reati di estorsione e truffa nei quali concorrono soggetti che gravitano nei contesti delle storiche consorteria un tempo avversarie.

L’indagine ha, ancora una volta, registrato la necessaria cooperazione, al fine del perseguimento del programma del sodalizio di ‘ndrangheta, da parte di professionisti e imprenditori per i quali è stato ipotizzato il concorso esterno in associazione mafiosa, per avere, in particolare i professionisti (un avvocato e un commercialista), assunto il ruolo che può definirsi di “consigliori”, lasciandosi coinvolgere nell’attività degli esponenti del sodalizio di ‘ndrangheta, fornendo consigli, pareri ed assistenza contra legem, suggerendo sistemi e modalità di elusione fraudolenti, funzionali a conseguire gli scopi dell’associazione stessa.

Con la ordinanza eseguita in data odierna è stato disposto anche il sequestro preventivo di terreni, fabbricati, quote societarie, imprese individuali e autovetture riconducibili a membri della famiglia Forastefano o ai loro prestanome, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro.

In particolare, sono stati raggiunti dal provvedimento cautelare:

Destinatari di custodia in carcere

  1. FORASTEFANO Pasquale, detto “l’Animale”, cl. 87, di Cassano all’Ionio (CS);
  2. FORASTEFANO Alessandro, cl. 91, di Cassano allo Ionio (CS);
  3. MASSA Domenico, detto “Cicciotto”, cl. 77, di San Lorenzo del Vallo (CS);
  1. TALARICO Luca, cl. 85, di Spezzano Albanese (CS);
  2. PIGNATARO Agostino, cl. 81, di Spezzano Albanese (CS), domiciliato a Forlimpopoli (FC);
  3. BEVILACQUA Stefano, cl. 85, di Cassano allo Ionio (CS);
  4. ANTOLINO Antonio, cl. 85, di Cassano allo Ionio (CS);
  1. FALBO Leonardo, cl. 80, di Cassano allo Ionio (CS);
  2. ARCIDIACONO Gianfranco, cl. 87, di Trebisacce (CS);
  3. ABBRUZZESE Nicola, detto “Semiasse”, cl. 79, di Cassano allo Ionio (CS);

Destinatari di arresti domiciliari

  1. ARCIDIACONO Alessandro, cl. 69, di Cassano allo Ionio (CS);
  1. LENTO Saverio, cl. 59, di Altomonte (CS);
  2. ELIA Damiano, cl. 72, di Cassano allo Ionio (CS);
  1. INTRIERI Francesca, cl. 92, di Castiglione Cosentino (CS);
  2. ELIA Andrea, cl. 85, di Cassano allo Ionio (CS);
  3. PESCE Vincenzo, cl. 66, di Cassano allo Ionio (CS), commercialista;
  4. BISANTIS Giuseppe, cl. 67, di Capaccio Paestum (SA), avvocato.

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