Incassano buoni spesa Covid 19 dichiarando il falso: scoperti 61 furbetti

I carabinieri della Stazione di Borgia hanno deferito in stato di libertà, per il reato di indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato, 61 persone le quali, mediante false dichiarazioni, avevano chiesto al Comune il “bonus alimentare” previsto dal governo in favore delle famiglie bisognose per l’emergenza pandemica da covid-19.

L’operazione è la prosecuzione di quella denominata “Mala Emptio”, traducibile in “Cattivo acquisto” proprio a ricordare la destinazione delle illecite percezioni condotta dai reparti della Compagnia di Catanzaro e che aveva già portato al deferimento di oltre 150 persone nel dicembre 2020. I buoni alimentari sono stati erogati direttamente dai Comuni alle persone e alle famiglie in difficoltà economica, per acquistare alimenti, farmaci e altri beni di prima necessità. Ciascun Comune, poi, ha avuto la possibilità di scegliere in autonomia i requisiti per la concessione del bonus, garantendo somme variabili a seconda di vari indici di valutazione.

Gli accertamenti effettuati dai militari della Stazione di Borgia hanno consentito di verificare che gli indagati aderenti al bando comunale avevano dichiarato informazioni non corrispondenti al vero, sostenendo in generale di trovarsi in condizioni di difficoltà economica e di indigenza, nel tentativo di indurre in errore le amministrazioni comunali e ottenere così un ingiusto profitto.

I carabinieri hanno prima individuato quanti hanno presentato la domanda per ottenere il buono spesa e successivamente hanno analizzato la documentazione e le autodichiarazioni presentate, hanno approfondito, con l’ausilio dell’Inps, degli istituti di credito e delle banche dati in uso alle forze di polizia, la posizione economica degli interessati, ottenendo una conferma dei sospetti iniziali. Il rischio per gli indagati è quello di una pesante sanzione amministrativa, compresa tra i 5.164 ed i 25.822 euro, pari al triplo del beneficio illecitamente conseguito.

 

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