Inchiesta su amministrazione comunale del crotonese,8 misure. Tra reati corruzione in atti giudiziari e violenza sessuale

I carabinieri del Comando provinciale di Crotone stanno eseguendo, a Petilia Policastro, Livorno e Catanzaro, un’ordinanza applicativa della misura degli arresti domiciliari e del divieto di dimora nella provincia di Crotone emessa dal Gip su richiesta della locale Procura nei confronti di 8 indagati. I reati contestati, a vario titolo, sono peculato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione in atti giudiziari, concussione e violenza sessuale. L’inchiesta, secondo quanto si è appreso, riguarda fatti relativi all’amministrazione comunale di Petilia Policastro.

Generi alimentari destinati ai bisognosi distribuiti a fini elettoralistici anche a personaggi legati al crimine organizzato, corruzione in atti giudiziari per far togliere una multa ad un imprenditore e la richiesta di favori sessuali in cambio di un posto di lavoro.

Sono questi i fatti per i quali il gip, su richiesta della Procura di Crotone ha disposto gli arresti domiciliari per il sindaco di Petilia Policastro Amedeo Nicolazzi e l’ex vicesindaco Francesca Costanzo e il divieto di dimora in provincia di Crotone per l’attuale vicesindaco Vincenzo Ierardi, il consigliere comunale Antonio Curcio, la componente dello staff del sindaco Marilena Curcio, il direttore del Dipartimento

prevenzione dell’Asp di Crotone Domenico Tedesco, il tecnico comunale Sebastiano Rocca e l’imprenditore edile Palmo Garofalo, indagati, a vario titolo, per peculato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione in atti giudiziari, soppressione, distruzione e occultamento di atti, concussione e violenza sessuale, ad 8 persone.

L’indagine è stata condotta dal 2018 al 2020 dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Crotone, sotto la direzione della Dda di Catanzaro, e, successivamente, del procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia e del pm Alessandro Rho. Nicolazzi, la cui misura non è stata eseguita per le gravi condizioni di salute causate dal covid, è accusato di corruzione in atti giudiziari, mentre l’ex vicesindaco Francesca Costanzo di peculato, corruzione in atti giudiziari, oppressione, distruzione e occultamento di atti perché, perché con Marilena Curcio e l’aiuto di Antonio Curcio e di Garofalo Palmo, si sarebbero appropriati di derrate del progetto “Lotta alla povertà” per distribuirle a chi non ne aveva titolo. La corruzione che coinvolge Nicolazzi, la Costanzo, Ierardi, Rocca e Tedesco, era finalizzata a far togliere ad un imprenditore un’ammenda per violazioni in materia di tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. Per questo avevano portato alcuni beni alimentari al dirigente Asp.

Nicolazzi, infine, è accusato di concussione e violenza sessuale perché, nel 2018, avrebbe molestato sessualmente una donna che gli aveva chiesto un posto di lavoro per il figlio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *