Scalea – Si conclude davanti alla Corte di Appello di Catanzaro la vicenda dell’istanza di incandidabilità a suo tempo proposta dal Ministero dell’Interno nel confronti di Giuseppe Forestieri in seguito allo scioglimento del Consiglio Comunale di Scalea del 21 ottobre 2013.
La domanda del Ministro è stata rigettata nel merito. Nella sentenza si legge: “non appaiono esservi elementi di fatto relativi all’esistenza in capo al Forestieri Giuseppe di indici di collegamento anche indiretto con gruppi criminali” con l’impossibilità di “inferire che anche a lui sia addebitabile lo scioglimento”. Ed ancora: “la posizione del Forestieri appare assolutamente avulsa dalla logica di interessenza tra gli ambienti criminali e l’amministrazione comunale”, né sono stati rinvenuti riferimenti “relativi ad alcun suo rapporto con ambienti criminali”.
Il Ministero è stato anche condannato al pagamento delle spese di causa.
“Dopo l’assoluzione con formula piena fin dal primo grado del processo penale – ha sottolineato il suo difensore, avv. Achille Tenuta – è giunto quest’ulteriore esplicito riconoscimento anche in sede civile circa la totale estraneità del mio assistito ai fatti che causarono lo scioglimento del Consiglio Comunale nel 2013.
Non si è trattato dunque – aggiunge e rimarca l’ avv. Tenuta – di una vittoria per motivi procedimentali, come in un primo momento avevano stabilito sia il Tribunale di Paola che la stessa Corte di Appello, ma di un accertamento e conseguente declaratoria nel merito dell’estraneità e quindi dell’assoluta innocenza di Giuseppe Forestieri”.
”Ho sempre confidato nell’operato della giustizia – ha dichiarato Giuseppe Forestieri – è stata una esperienza dura che ha causato tante sofferenze a me e alla mia famiglia. Finalmente ci viene restituita la serenità dopo anni veramente difficili che mai nessuno potrà ridarci”.