Catanzaro. Al Mater-Domini riparazione di valvole cardiache senza bisturi

Per la prima volta in Calabria è stata effettuata la riparazione della valvola tricuspide senza bisturi a tre pazienti. I tre interventi sono stati realizzati nel reparto Cardiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Mater Domini di Catanzaro dalla dottoressa Annalisa Mongiardo e dal prof. Ciro Indolfi, coadiuvati dalla loro equipe.

Hanno applicato di una o più pinzette miniaturizzate (chiamate TriClip), che suturano i lembi della valvola tricuspide tra di loro senza dover aprire il cuore. Le tre procedure sono state portate a termine senza complicanze ed il successo procedurale è stato del 100%.

L’Emodinamica dell’Aou Mater Domini di Catanzaro – ha detto Indolfi – è stata scelta tra i primi centri in Italia ritenuti capaci di effettuare questo innovativo e complicato intervento per correggere l’insufficienza tricuspidale, confermando ancora una volta il suo ruolo di punto di riferimento non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale ed europeo per il trattamento percutaneo (non chirurgico) delle patologie delle valvole cardiache.

Un risultato importate per la nostra Calabria e per la Cardiologia per cui occorre ringraziare il commissario Giuseppe Giuliano e tutto il management dell’Azienda Mater Domini“.

Gli interventi sono durati circa 50 minuti ciascuno e sono stati effettuati in pazienti affetti da insufficienza tricuspidale “torrenziale” (il grado più grave di insufficienza della tricuspide).Una delle tre pazienti era stata già sottoposta, quattro anni fa, nello stesso centro, alla correzione percutanea della insufficienza mitralica, con un ottimo successo procedurale.

Le tre procedure sono state portate a termine senza complicanze ed il successo procedurale è stato del 100%. Le pazienti, dopo una degenza di circa 12 ore in Unità coronarica, sono state ritrasferite nel reparto di degenza ordinaria della Cardiologia il giorno dopo la procedura e sono state dimesse in seconda giornata post-procedurale, in buone condizioni cliniche”.

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