DIAMANTE. ESTORSIONE SESSUALE A INSEGNANTE IN PENSIONE: CONDANNA RIDOTTA IN APPELLO

La Corte di Appello di Catanzaro ha rideterminato in anni due di reclusione e 500 euro di multa, la condanna nei confronti della giovane donna di Scalea, imputata di estorsione aggravata a sfondo sessuale a danno di un noto insegnante di Diamante in pensione.

In primo grado, a seguito di giudizio abbreviato, la donna era stata condannata a 3 anni e 4 mesi di reclusione, con l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici, oltre al pagamento di una provvisionale e delle spese processuali in favore della vittima. costituitasi costituita parte civile e difesa dall’avvocato Francesco Liserre.

Alla donna, si contestava il reato di concorso in estorsione aggravata perché insieme ad un’altra persona non identificata ha minacciato l’insegnante in pensione, sposato e con figli di divulgare e informare i suoi familiari della relazione extraconiugale se non avesse consegnato 2.000 euro quale prezzo del silenzio.

La vittima consegnò alla donna 100 euro ma, subito dopo aver ricevuto la prima minaccia telefonica di consegnare i soldi affinché la sua famiglia non venisse informata del tradimento, si era rivolta ai carabinieri di Diamante che hanno organizzato la trappola per la coppia di estorsori.

L’operazione ha portato all’arresto in flagranza della giovane donna nei pressi di un distributore di benzina di Scalea, subito dopo la consegna da parte della persona offesa della somma di denaro.

Il GIP, dopo aver convalidato l’arresto, nei confronti della donna ha disposto la sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere, con l’obbligo di presentazione alla P.G.

La Corte di Appello di Catanzaro dopo concordato tra le parti ha rideterminato la condanna nei confronti della giovane donna di Scalea.

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