A CETRARO L’ULTIMO SALUTO AD AMEDEO RICUCCI

Sindaci, amministratori, giornalisti della Rai e delle testate calabresi, i rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti e del Circolo della stampa di Cosenza e poi la famiglia, tanti amici e persone comuni hanno dato l’ultimo saluto ad Amedeo Ricucci nella Chiesa di San Benedetto a Cetraro.

Per l’occasione il sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo, presente alla cerimonia funebre insieme al gonfalone della città, ha dichiarato il lutto cittadino.

A presiedere il sacro rito don Ennio Stamile, referente regionale di Libera ma soprattutto amico di Ricucci.

Nell’omelia ha ricordato la carriera del giornalista: inviato speciale di Professione Reporter, Mixer, TG1 e La Storia siamo noi, ha seguito i più importanti conflitti degli ultimi vent’anni. Il 3 aprile 2013 è stato era stato sequestrato in Siria da uomini legati all’Isis. Venne liberato 11 giorni dopo. Nello stesso anno era diventato perno della redazione di Speciale TG1.

Amedeo Ricucci è morto lunedì a Reggio Calabria. Avrebbe dovuto realizzare un servizio sulla ’ndrangheta. Quando l’operatore che si trovava con lui l’ha raggiunto nella sua camera d’albergo per accompagnarlo in ospedale, è collassato sulla soglia del bagno. Stava male da due giorni ma a questa trasferta non aveva voluto rinunciare.

Da circa tre anni combatteva contro un tumore al fegato, che con le cure era riuscito a tenere a bada, ma negli ultimi mesi l’aveva aggredito ad un polmone. A don Ennio – ha ricordato il sacerdote nell’omelia – aveva detto che nei prossimi anni si sarebbe voluto dedicare alla città di Cetraro, anche come amministratore.

Per ricordarlo il 31 luglio, giorno del compleanno di Amedeo Ricucci, si terrà sul porto di Cetraro una iniziativa per presentare il suo ultimo lavoro.

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