MORTO AMEDEO RICUCCI: MERCOLEDI’ FUNERALI A CETRARO

Saranno celebrati mercoledì 13 luglio alle ore 17.00 nella chiesa di San Benedetto nel centro storico di Cetraro i funerali di Amedeo Ricucci, il giornalista di Speciale TG1 morto a 63 anni.

Era a Reggio Calabria per realizzare un servizio sulla ’ndrangheta. Quando l’operatore che si trovava con lui l’ha raggiunto nella sua camera d’albergo per accompagnarlo in ospedale, è collassato sulla soglia del bagno.

Stava male da due giorni ma a questa trasferta non aveva voluto rinunciare. Da circa tre anni combatteva contro un tumore al fegato, che con le cure era riuscito a tenere a bada, ma negli ultimi mesi l’aveva aggredito ad un polmone.

Nato a Cetraro il 31 luglio 1958, è stato inviato speciale di Professione Reporter, Mixer, TG1 e La Storia siamo noi, seguendo i più importanti conflitti degli ultimi vent’anni.

Il 3 aprile 2013 è stato era stato sequestrato in Siria da uomini legati all’Isis. Venne liberato 11 giorni dopo.

IL POST DEL SINDACO DI CETRARO ERMANNO CENNAMO

La città incredula apprende la terribile notizia dell’improvvisa dipartita di Amedeo Ricucci.

È stato inviato speciale di Professione Reporter, Mixer, TG1 e La Storia siamo noi, seguendo i più importanti conflitti degli ultimi vent’anni.

Figlio e vanto della nostra città a cui ha dedicato i suoi giorni migliori.

Lo ricorderemo per il suo impegno civile, per la sua professionalità, per il suo attaccamento alla sua Cetraro.

Lo accoglieremo come merita e saremo accanto a lui per ringraziarlo.

Alla famiglia giunga l’abbraccio più sentito in questo momento di profonda tristezza.

 

IL POST DEL SINDACO DI DIAMANTE SEN. ERNESTO MAGORNO

Improvvisa e sconvolgente è arrivata questa mattina la notizia della scomparsa di Amedeo Ricucci. A lui ero legato da una antica amicizia, così come forte era il legame che Amedeo aveva con Diamante che spesso ha avuto l’onore di averlo ospite, per presentare i suoi libri e raccontare del suo lavoro.

Se ne va un uomo della nostra terra di cui eravamo orgogliosi. Un grande giornalista che interpretava il suo lavoro di inviato nella forma più alta, con passione e coraggio, consumando autenticamente “la suola delle scarpe” per raccontare i fatti lì dove accadevano, rischiando la vita nei più pericolosi scenari di guerra.

Il suo rapimento in Siria tenne l’Italia con il fiato sospeso. A questo univa le sue straordinarie capacità di narratore, sempre rivolte con uno sguardo ricco di pietas verso gli ultimi della Terra, verso le vittime di conflitti disumani e crudeli.

A nome della Città di Diamante rivolgo i miei più profondi sentimenti di cordoglio alla sorella Elena, a tutti i suoi familiari e alla Città di Cetraro che ha perso un suo figlio così illustre. Mancherai a tutti Amedeo!

 

 

 

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